martedì, Novembre 26, 2024
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L’Italia assiste inerte ai giochi internazionali. Si muovono Algeria, Marocco e Tunisia contro l’islamismo arabo

La grande scacchiera che comprende i paesi del golfo persico e il Medio Oriente e l’Africa sta vivendo uno dei suoi momenti più frenetici anche se nell’apparenza tutto rimane calmo.

I giuochi sembrano fatti e sono chiare anche  le parti contrapposte: il Qatar, guidato con mano ferma dalla famiglia Al-Thani, un piccolissimo stato situato nell’area più strategica del mondo, ma con una potenza economica, e diplomatica, molto forte derivante dalla sua capacità di estrazione petrolifera, che da tempo si è posto alla guida dei paesi che pensano alla realizzazione di un grande fronte antieuropeo islamico (integralista), che va dal lontano Medio Oriente all’Africa e il fronte laico, seppur mussulmano, del Maghreb.

Il sogno di Al-Thani è palese: ricostituzione del grande califfato realizzato da Mohamed.

Il terreno di scontro è la Tunisia, uno dei paesi più occidentalizzato, con tutte le sue contraddizioni, del mondo mussulmano, anche se ognuno dei tre paesi da tempo ha iniziato una vasta campagna anti integralista .

Inutile sottolineare l’importanza strategica del confronto in quanto determinerà il futuro assetto della regione e vedrà per la prima volta alleati Algeria e Marocco impegnati a contenere l’infiltrazione islamista dei paesi del golfo nel Maghreb.

Sarà una guerra sotterranea, economica e religiosa con grandi trasferimenti di fondi e lo sviluppo di ONG e quindi molto più sottile e per certi aspetti molto più pericolosa e difficile da contrastare anche perché utilizzerà al meglio l’arma  dei mass media che porteranno alla luce (!),  scandali economici ed etici a carico di esponenti della troika di governo, in particolare Ennahda; e azioni di screditamento in danno del Presidente della Repubblica; azioni violente attribuibili ai “comitati per la protezione della rivoluzione” e ai gruppi islamisti/salafiti  contigui ad Ennahda ( Movimento della Rinascita Partito al-Nahda) un partito politico tunisino di orientamento islamista moderato,; esposizione sul piano dei diritti umani sullo scenario internazionale.

Vale la pena ricordare che l’arma dei mass media sarà massicciamente usata perché come noto, la famiglia Al-Thani, oltre che governare il Qatar, è proprietaria di uno dei più seguiti net work televisivi d’informazione che porta il nome di Al-Jazira.

la coalizione algero-marocchina per contrastare queste operazioni su larga scala, intensificherà sostenendo l’opposizione laica, favorendo episodi mirati a screditare la troika al potere in Tunisia e coordinerà la coalizione dei “rassemblements democratiques” ( un’alleanza anti islamista trans maghrebina di omonimi partiti laici di Marocco, Algeria e Tunisia, lanciata nel 2004 dall’algerino Ben Younes (capo del movimento popolare algerino), si oppone strenuamente alla penetrazione wahabita nel Maghreb ed è finalizzata ad impedire che i partiti islamisti del Maghreb prendano il potere.

Il periodo che inizia a Maggio 2013 è molto delicato perché entro l’anno (nov/dic) si dovrebbero tenere le elezioni l’azione si svilupperà in maniera tale da evitare incidenti che possano compromettere o ritardare le elezioni (previste per Nov/Dic 2013). Ma si parla già di slittamento a Marzo 2014 e vedrebbe Ennahda in perdita di consensi che viene stimato fino al 4% e, secondo fonti bene informate, sarebbe il segnale per l’entrata in azione delle cellule dormienti di Ennahda distribuite sul territorio tunisino già dall’Aprile 2011.

Insomma, una situazione esplosiva alle porte di casa dagli sviluppi imprevedibili.

I fallimenti americani in Iraq e Afganistan, le mire USA sul controllo dell’armamento nucleare Pakistano tenute neanche tanto nascoste, il giuoco sporco francese e Inglese in Libia, hanno contribuito alla radicalizzazione dell’islamismo integralista, hanno contribuito non poco a creare il seme dell’integralismo che Qatar ed altri paesi vogliono esportare.

Oggi, il campo di battaglia è la Siria, domani la Tunisia.

Grazie all’intelligente politica estera americana, si è creato da tempo una forte contrapposizione tra Islam integralista ed Europa, mentre gli USA stanno a guardare i disastri.

Cc

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