Che l’Italia fosse al servizio degli USA è cosa nota ma che si arrivi al punto che il governo della repubblica ricorra al TAR contro un provvedimento della Regione Siciliana che revoca l’autorizzazione data agli USA per la costruzione del MUOS, ha dell’incredibile.
Eppure, pare proprio che il governo sia sceso in campo per difendere gli interessi di Zio TOM.
Mentre in Sicilia si grida Yankee Go Home … (ndr.: non sarebbero mai dovuti arrivare visto che il trattato di Parigi vietava nuove fortificazione dopo la II Guerra Mondiale) il ministero della Difesa secondo quanto rende noto Legambiente Sicilia, ha impugnato davanti al Tar di Palermo (ricorso 808 del 20 aprile 2013) la revoca delle autorizzazioni relative al Muos, il sistema di comunicazioni satellitare delle forze armate statunitensi, e la sospensione dei lavori disposte dalla Regione Siciliana alcune settimane fa. L’impianto militare è allocato nella base di contrada Ulmo a Niscemi (Caltanissetta), dov’è stato duramente contestato dalle popolazioni che temo effetti nocivi delle onde radar.
La Sicilia, già schiavizzata e deturpata da colossi industriali che inquinano ambiente e territorio, sono invasi da forze americane su tutto il territorio che ne dispongono del territorio isolato, secondo il loro piacimento in netta violazione della sovranità regionale.
I fratelli americani, da liberatori a dittatori… E’ una prassi americana arrivare da amico e per diventare padrone assoluto.
La Sicilia terra di lancio degli USA con il beneplacito del governo italiano. Questa è l’Italia repubblicana, e questo è il rispetto che la politica nazionalistica dà ai patti costituzionali.