martedì, Novembre 26, 2024
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MOUS. L’Italia agli ordini degli USA. Se Crocetta fa sul serio, decida di attuare seriamente lo “integralmente” lo Statuto cominciando dall’art 31

L’Italia come sempre straccia trattati, patti e accordi e si comporta come una potenza coloniale quale non è e non è mai stata, agli ordini degli USA. 

Prima di parlare del MOUS, permetteci di ricordare ai siciliani ed al presidente Crocetta che in Sicilia insistono decine di basi e aree USA, non soltanto Sigonella.

Ecco l’elenco completo, forse neanche aggiornato: Sigonella (CT): importante Base aeronavale USA (oltre ad unità della US-Navy, ospita diversi squadroni tattici dell’US-Air-Force: elicotteri del tipo HC-4, caccia Tomcat F14 e A6 Intruder, nonché alcuni gruppi di F-16 e F-111 equipaggiati con bombe nucleari del tipo B-43, da più di 100 kilotoni l’una!). Motta S. Anastasia (CT): Stazione di telecomunicazioni USA. Caltagirone (CT): Stazione di telecomunicazioni USA. Vizzini (CT): Diversi depositi USA. Isola delle Femmine (PA): Deposito munizioni USA/NATO. Punta Raisi (Aeroporto): Base saltuaria dell’USAF. Marina di Marza (RG): Stazione di telecomunicazioni USA. Monte Lauro (SR): Stazione di telecomunicazioni USA. Sorico: Antenna NSA. Augusta (SR): Base della VI Flotta USA e Deposito munizioni. Centuripe (EN): Stazione di telecomunicazioni USA. Niscemi : Base del NavComTelSta (stazione di comunicazione US-Navy). Birgi : Base USAF con copertura NATO e base per gruppo aerei radar Awacs  . Pantelleria: Centro telecomunicazioni US-Navy e Base aerea e radar NATO. Lampedusa: Base della Guardia costiera USA; Centro d’ascolto e di comunicazioni NSA. 

E prima ancora di parlare di MOUS, permetteteci di ricordare ai siciliani, all’Italia e al mondo, che in applicazione dell’art 50 del Trattato di Parigi, imposto all’Italia come nazione che ha perso la guerra e che si è arresa senza condizioni anche se da decenni ci prendono in giro parlando di “armistizio”, in Sicilia non è permesso (dalla fine della guerra) alcun miglioramento o alcuna ricostruzione delle installazioni e delle fortificazioni, ed è vietato costruire nuove installazioni militari, navale o per l’aeronautica. 

In barba ai trattati gli USA sono diventati padroni dell’Isola per i loro interessi e per gli interessi geopolitici. 

Non è dato di sapere se l’Italia di De Gasperi, elogiato come grande statista, ci abbia venduto con accordi segreti, ma è un fatto che la Sicilia è stata “ceduta” agli USA per installarvi, in violazione dei trattati internazionali, le loro basi militari e per portare in Sicilia le loro bombe atomiche.

 Ora, con l’avvento di Crocetta, finalmente, un presidente di Regione si mette di traverso anche se appare una azione più di propaganda che di reale piglio decisionale politico per  la tutela degli interessi della Sicilia e dei Sicilia. 

Se Crocetta fa sul serio, ebbene, applichi da subito l’art. 31 dello Statuto, e non solo, dimostri di essere un leader politico capace come mai nessuno nel passato. 

Chieda il ritiro dei prefetti, assuma la responsabilità delle forze dell’ordine e dichiari al mondo che lo Statuto della Regione Siciliana va applicato da subito ripristinando anche e soprattutto l’Alta Corte paritetica. 

Se non fa questo, è tutto propaganda inutile …

 TRATTATO DI PARIGI

Art. 50.

  1.  
    1. In Sardegna, tutte le postazioni permanenti di artiglieria per la difesa costiera e i relativi armamenti e tutte le installazioni navali situate a meno di 30 chilometri dalle acque territoriali francesi, saranno o trasferite nell’Italia continentale o demolite entro un anno dall’entrata in vigore del presente Trattato.
    2. In Sicilia e Sardegna, tutte le installazioni permanenti e il materiale per la manutenzione e il magazzinaggio delle torpedini, delle mine marine e delle bombe saranno o demolite o trasferite nell’Italia continentale entro un anno dall’entrata in vigore del presente Trattato.
    3. Non sarà permesso alcun miglioramento o alcuna ricostruzione o estensione delle installazioni esistenti o delle fortificazioni permanenti della Sicilia e della Sardegna; tuttavia, fatta eccezione per le zone della Sardegna settentrionale di cui al paragrafo 1 di cui sopra, potrà procedersi alla normale conservazione in efficienza di quelle installazioni o fortificazioni permanenti e delle armi che vi siano già installate.
    4. In Sicilia e Sardegna è vietato all’Italia di costruire alcuna installazione o fortificazione navale, militare o per l’aeronautica militare, fatta eccezione per quelle opere destinate agli alloggiamenti di quelle forze di sicurezza, che fossero necessarie per compiti d’ordine interno.

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