Almeno 80 fra razzi e colpi di mortaio palestinesi sono stati lanciati fra martedì notte e mercoledì sera (60 nella sola mattinata di mercoledì) dalla striscia di Gaza contro il sud di Israele. Cinque lavoratori civili sono rimasti feriti, due dei quali versano in condizioni critiche. I feriti gravi sono due tailandesi sui vent’anni che stavano lavorando in un allevamento di polli della regione di Eshkol centrato in pieno da un Qassam.
Il sistema difensivo anti-missile israeliano “Cupola di ferro” (programmato per colpire in volo i razzi diretti su luoghi densamente abitati) ha intercettato almeno otto razzi Grad prima che si abbattessero su alcuni grossi agglomerati nella zona di Ashkelon. Ciò nondimeno almeno sette abitazioni in centri minori sono state direttamente colpite e gravemente danneggiate.
In quattro distretti (Eshkol, Shaar HaNeguev, Hof Ashkelon e Sdot Neguev) sono state chiude le scuole e ai cittadini è stata data istruzione di restare nei rifugi. Chiuso anche il college accademico Sapir, di Shaar HaNeguev.
Mercoledì a metà giornata i lanci di razzi palestinesi non erano ancora cessati, ma sono andati diradandosi nel corso del pomeriggio. In serata a Hof Ashkelon è stata annunciata la riapertura delle scuole per giovedì.
L’aviazione israeliana ha reagito all’escalation colpendo alcune postazioni di lancio di razzi nel nord della striscia di Gaza con l’uccisione di quattro terroristi.
Il portavoce delle Forze di Difesa israeliane, Yoav Mordechai, ha dichiarato che Israele reputa Hamas (che dal 2007 ha il pieno controllo della striscia di Gaza) responsabile dell’escalation di fuoco palestinese sui civili israeliani. D’altra parte, sia Hamas che i Comitati di Resistenza Popolare hanno rivendicato il lancio di razzi. Entrambe le organizzazioni terroristiche hanno anche rivendicato l’attentato di martedì vicino a Kissufim in cui è rimasto gravemente ferito un ufficiale israeliano.
L’ondata di lanci era iniziata sin da martedì sera con una decina di razzi sparati appena terminata la visita a Gaza dell’emiro del Qatar, Hamad bin Khalifa al-Thani.
Sempre martedì, un ufficiale israeliano era rimasto gravemente ferito dall’esplosione di un ordigno che lo aveva investito mentre era in normale servizio di pattuglia sul versante israeliano della barriera difensiva che separa Israele dalla striscia di Gaza. Ziv Shilon, 24 anni, è attualmente ricoverato presso il reparto di terapia intensiva del Soroka Medical Center di Beersheba dove i medici cercano di salvargli la mano destra dopo che hanno dovuto ricorrere all’amputazione della sinistra.
Nella notte di martedì, l’aviazione israeliana aveva colpito con successo una cellula di terroristi che si apprestava a lanciare razzi dalla striscia di Gaza contro Israele.
“Continuano senza sosta gli attacchi terroristici che minacciano tutti noi – aveva dichiarato martedì il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu – Oggi siamo di nuovo impegnati contro l’aggressione terroristica al nostro confine meridionale, ma in realtà si tratta di un attacco che proviene dall’Iran e da un’intera rete terroristica che appoggia e sostiene queste aggressioni”.
Mercoledì pomeriggio Netanyahu, durante una visita a una batteria del sistema antimissile “Cupola di ferro” nei pressi di Ashkelon, ha lanciato un avvertimento a Hamas: “Noi non abbiamo né scelto né avviato questa escalation – ha detto – ma se continuerà, siamo pronti per un’azione molto più ampia e profonda. In ogni caso, continueremo con le operazioni preventive contro il terrorismo: chiunque intenda attaccare cittadini israeliani sappia che se ne assume le conseguenze”.
“La situazione nel sud è insopportabile – ha dichiarato mercoledì il ministro degli esteri, Avigdor Lieberman, ricevendo a Gerusalemme la rappresentante della politica estera dell’Unione Europea, Catherine Ashton”. Ed ha aggiunto: “Nessun paese europeo tollererebbe una tale realtà sul proprio territorio, e noi non possiamo continuare a dar prova di moderazione”.
“Qui non siamo in Scandinavia – ha detto il ministro della difesa Ehoud Barak – e noi dovremo continuare a batterci”. Purtroppo, ha spiegato Barak, un dialogo con Hamas è impossibile per la sua viscerale ostilità verso lo stato ebraico.
“Sta ai palestinesi di Gaza decidere del loro destino: è impossibile che loro continuino a sparare contro di noi e noi a rimanere con le mani in mano”. Lo ha detto mercoledì il presidente d’Israele Shimon Peres, che ha aggiunto: “Noi saremmo felici di vedere Gaza ricostruirsi e fiorire con il lavoro, ma è impensabile che l’emiro del Qatar venga a donare milioni di dollari e loro si dedichino al lancio di razzi contro le nostre città. È impensabile da qualunque parte, a Londra come a New York, che da una parte si raccolgano fondi per la ricostruzione e poi si sparino razzi invece di comprare materiali da costruzione. Gaza deve decidere se vuole ricostruirsi e svilupparsi, o rimanere una base terroristica”. Ricevendo mercoledì pomeriggio
Catherine Ashton, Peres ha sottolineato: “Mentre noi qui ci incontriamo, vi sono madri e bambini che si trovano in rifugi”. E ha ribadito: “I fondi donati dal Qatar dovevano servire per costruire case, e invece sostengono il terrorismo. Noi diamo prova di autocontrollo, ma non durerà all’infinito”.
(Da: MFA, Israel HaYom, YnetNews, 24.10.12