Riferisce Yoav Zitun (su YnetNews): Le Forze di Difesa israeliane hanno bloccato la diffusione di un video che documenta l’atto di un terrorista palestinese di farsi scudo con una donna palestinese. A quanto risulta, le immagini, riprese da telecamere delle forze israeliane presenti nella zona, mostrerebbero con chiarezza il terrorista che prende in ostaggio la donna, usandola come uno scudo umano fra sé e i soldati israeliani.
Il filmato si riferisce a un incidente che ha avuto luogo due settimane fa al confine fra striscia di Gaza e Israele. In quell’occasione, sette palestinesi che stavano piazzando ordigni esplosivi a nord di Beit Lahia vennero sorpresi dai militari delle Forze di Difesa israeliane, che aprirono il fuoco verso di loro ferendone alcuni. Nel video si vedono i terroristi correre verso un gruppo di contadini palestinesi. A quel punto, uno dei terroristi afferra una donna e la trascina con sé fino a quando trova riparo dietro un edificio.
Soldati della brigata Golani, attualmente schierata in quel settore, che hanno avuto modo di vedere il filmato affermano che dalle immagini si capisce benissimo che la donna è stata costretta a correre con l’aggressore finché questi non si è sentito al riparo.
“Perché non danno questo filmato ai mass-media?” si chiede uno dei soldati, e aggiunge: “Dovrebbe vederlo Goldstone”, facendo rifermento al giudice Richard Goldstone che firmò, e poi ritrattò, il rapporto sull’operazione anti-Hamas delle Forze di Difesa israeliane nella striscia di Gaza del gennaio 2009.
Interpellato in proposito, l’ufficio del portavoce militare ha risposto che “le Forze di Difesa israeliane utilizzano vari strumenti a loro diposizione per documentare le proprie attività operative a scopo di analisi a posteriori, diplomazia pubblica ed eventuali azioni penali. Tuttavia, per ragioni di sicurezza, non tutti gli eventi documentati vengono messi a disposizione per una diffusione pubblica”.
Da anni Israele, per lo più inascoltato, denuncia il cinico uso che i terroristi palestinesi fanno sistematicamente dei propri stessi connazionali come scudi umani.
(Da: YnetNews, 27.5.12)
Riferisce Khaled Abu Toameh (sul Jerusalem Post): L’Autorità Palestinese ha in programma di usare un’organizzazione internazionale per i diritti umani come copertura per raccogliere informazioni di intelligence e screditare enti come Amnesty International e Human Rights Watch (considerati non abbastanza appiattiti sulle posizioni palestinesi). È quanto emergerebbe da documenti trapelati su diversi siti web d’informazione palestinesi nel corso dell’ultimo fine settimana.
I documenti sono apparsi anche sul sito d’informazione dell’agenzia di stampa ufficiale dell’Autorità Palestinese Wafa, da dove però sono stati rapidamente rimossi sostenendo che si trattava di “falsi” che erano stati postati sul sito da “hacker infiltrati”. Poco prima, l’agenzia aveva annunciato che l’Autorità Palestinese aveva deciso di istituire una commissione d’inchiesta per indagare la vicenda dei documenti, nel timore che il caso possa mettere in imbarazzo la dirigenza palestinese di Ramallah. Più tardi, tuttavia, l’agenzia ha rimosso anche questo annuncio, di nuovo sostenendo che la notizia era stata caricata sul sito da “hacker infiltrati”.
Fonti palestinesi hanno affermato sabato che i documenti sono stati diffusi da sostenitori dell’ex “uomo forte di Fatah” Muhammad Dahlan e da Muhammad Rashid, che per parecchi anni è stato il consulente finanziario di Yasser Arafat. Sia Dahlan che Rashid sono considerati tenaci avversari del presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen). I due sono anche ricercati dalle forze di sicurezza dell’Autorità Palestinese con l’accusa di corruzione e malversazione.
Finora non c’è stato modo di verificare in modo indipendente l’autenticità dei documenti trapelati.
Secondo questi documenti, il Servizio di Intelligence Generale dell’Autorità Palestinese in Cisgiordania sta progettando di usare la Global Network for Rights and Development (Rete Globale per i Diritti e lo Sviluppo) come copertura per attività di spionaggio. La Global Network for Rights and Development è stata creata a Ginevra nel 2008 con l’obiettivo di promuovere e sostenere i diritti umani e lo sviluppo mediante l’utilizzo di nuove strategie e politiche creative per conseguire cambiamenti duraturi. I documenti farebbero parte di un “rapporto riservato” elaborato dal Dipartimento Generale della Sicurezza Esterna dell’Autorità Palestinese.
Il piano prevede di usare la Rete Globale per i Diritti e lo Sviluppo come facciata per dare vita a “un gruppo internazionale per i diritti umani credibile ed efficace, con sede a Ginevra, il cui scopo sia quello di prendere le parti della causa palestinese” e raccogliere informazioni. Il costo del progetto viene stimato in centinaia di milioni di dollari. Il rapporto sottolinea l’importanza del ruolo delle ong (organizzazioni non governative) nel formare l’opinione pubblica e influenzare i processi decisionali in tutto il mondo. “Queste ong – si legge nel rapporto palestinese – hanno carta bianca per entrare da qualunque parte nel mondo e operare liberamente sotto vari pretesti”.
Il rapporto sostiene che molti paesi occidentali come Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti userebbero organizzazioni per i diritti umani come “longa manus” per influenzare le politiche in giro per il mondo e far cadere governi, e cita espressamente Amnesty International e Human Rights Watch come enti finanziati e sostenuti rispettivamente da Gran Bretagna e Stati Uniti. Il rapporto raccomanda che l’Autorità Palestinese istituisca un’analoga “longa manus” che operi da Ginevra e abbia rappresentanze in almeno cinquanta paesi diversi, il cui compito principale sarebbe quello di raccogliere informazioni di intelligence “con l’aiuto di cittadini occidentali”.
(Da: Jerusalem Post, 28.5.12)
Nella foto in alto: in un comizio trasmesso il 29 febbraio 2008 sulla tv Al-Aqsa (di Hamas, a Gaza), il parlamentare di Hamas Fathi Hammad affermò esplicitamente che “donne, bambini, anziani e combattenti palestinesi hanno formato scudi umani per sfidare la macchina del nemico sionista”.
Si veda anche:
Goldstone sconfessa il suo stesso rapporto anti-israeliano: Hamas, non Israele, mira ai civili e si rifiuta di indagare sui propri misfatti (ma ormai il danno è fatto)
http://www.israele.net/articolo,3104.htm
L’eloquente differenza fra crimini ed errori. Goldstone si è ricreduto, Sergio Romano no e sbaglia
http://www.israele.net/sezione,,3123.htm
«Caro attivista, ti scrivo». Lettera aperta delle autorità d’Israele agli attivisti stranieri di “flytilla”, respinti all’aeroporto
http://www.israele.net/articolo,3409.htm
“Diciamolo, la cosa che li eccita davvero è Israele”. Apertamente ammesso il pregiudizio anti-Israele di enti come Human Rights Watch
http://www.israele.net/articolo,2830.htm
“Hamas usava bambini e ospedali come scudi umani”. Questo ed altro emerge da dettagliati documenti “dimenticati” dal rapporto Goldstone
http://www.israele.net/articolo,2803.htm
“Pacifisti” con un’unica ossessione. Quando un Nobel per la pace si riduce ad una macchietta senza dignità
http://www.israele.net/articolo,2545.htm
Hamas: Usiamo donne e bambini come scudi umani. Un parlamentare di Hamas se n’è vantato in un comizio trasmesso alla tv
http://www.israele.net/articolo,2050.htm
Israele, Hamas e il diritto internazionale. I paesi occidentali dovrebbero applicare a Israele gli stessi standard che applicano a se stessi
http://www.israele.net/articolo,2038.htm
Vittime civili e diritto internazionale. Hamas non si fa scrupolo di usare i civili come bersagli e come “scudi umani”