Quelli che seguono sono brani tratti da una trasmissione andata in onda sull’emittente tv islamica egiziana Al-Hekma lo scorso 15 agosto nella quale viene inscenato un processo durante il quale dei bambini accusano l’ex presidente Hosni Mubarak, rappresentato da un pupazzo, di aver “inoculato agli egiziani il cancro importato da Israele”.
Pupazzo Mubarak: “Fratelli e sorelle, ho passato la mia vita a servire questo paese. Ed oggi che compaio davanti a voi, vi dico che non mi adeguerò a queste richieste. Vi dico… se qualcuno ha qualche domanda, si accompodi.”
I bambini (in coro): “Non c’è altro dio al di fuori di Allah, il martire è amato da Allah.
Non c’è altro dio al di fuori di Allah, il martire è amato da Allah
Non c’è altro dio al di fuori di Allah, Hosni Mubarak è il nemico di Allah.
Non c’è altro dio al di fuori di Allah, Suzanne Mubarak è il nemico di Allah.
Non c’è altro dio al di fuori di Allah, Alaa Mubarak è il nemico di Allah.
Non c’è altro dio al di fuori di Allah, Gamal Mubarak è il nemico di Allah.
Non c’è altro dio al di fuori di Allah, Habib el-Adly è il nemico di Allah.
Non c’è altro dio al di fuori di Allah, Ahmad Ezz è il nemico di Allah.
Non c’è altro dio al di fuori di Allah, Butros Ghali è il nemico di Allah.”
Bambino pubblico ministero: “Il processo ha inizio, la seduta è aperta.”
Secondo bambino pubblico ministero: “Tu hai combattuto contro l’islam e i musulmani”.
Pupazzo Mubarak: “Se lasciamo fare agli islamisti, essi arriveranno al potere. Tutti dovranno indossare il niqab e vi sarà l’anarchia.” […]
Bambino pubblico ministero: “Hai spinto l’occidente ad insultare il Profeta Maometto: la Danimarca e altri paesi…”
I bambini (in coro): “Non c’è altro dio al di fuori di Allah, Hosni Mubarak è il nemico di Allah. Non c’è altro dio al di fuori di Allah, Hosni Mubarak è il nemico di Allah.”
Pupazzo Mubarak: “Non so cosa sia entrato nelle mie narici, qualcosa è entrato nelle mie narici.”
I bambini: “Puah, puah!”
Pupazzo Mubarak: “Uno scarafaggio è entrato nelle mie narici”.
Bambino pubblico ministero: “Sei disgustoso”.
Pupazzo Mubarak: “Disgustoso? Io?”
Bambino pubblico ministero: “Tu sei il migliore amico di Israele. Israele è il paese che si è più addolorato per la tua caduta e il tuo processo, perché tu li aiutavi a uccidere i palestinesi e occupare le loro terre.”
Pupazzo Mubarak: “Finché gli israeliani occupano la Palestina, dobbiamo trattarli bene. Questi ebrei sono sempre stati brave persone. Qui, nel quartiere ebraico, abbiamo sempre saputo che mantengono la parola.” […]
Secondo bambino pubblico ministero: “Sei un collaboratore dell’America in Medio Oriente”.
Pupazzo Mubarak: “Perché solo io? Tutti i presidenti dei paesi arabi sono collaboratori e traditori”. […]
Secondo bambino pubblico ministero: “Hai portato il cancro al popolo egiziano.”
Pupazzo Mubarak: “Fratelli e sorelle, ho passato la vita a servire questo paese. Concittadini miei, la popolazione è enorme e non sapevo come darle da mangiare, così
ho portato pesticidi cancerogeni da Israele. Avete visto chicchi d’uva grandi come cocomeri, cocomeri grandi come bufali e bufali grandi come polli. Ci sono ottanta milioni di persone, sia lodato il Signore. Come si può dar da mangiare a tutti?” […]
Bambino pubblico ministero: “Hai trattato verdura e frutta con tutti i tipi di ormoni che arrivavano da Israele allo scopo di inoculare il cancro agli egiziani, ma Dio ti aspettava al varco e ti ha fatto assaggiare la tua stessa cura, infliggendoti il cancro.”
I bambini (in coro): “Hosni Mubarak, demonio, hai inoculato il cancro al tuo popolo.
Hosni Mubarak, demonio, hai inoculato il cancro al tuo popolo.
Hosni Mubarak, demonio, hai inoculato il cancro al tuo popolo.” […]
(Memri, 15.8.11)
Per vedere il filmato della trasmissione (con sottotitoli in inglese):
http://www.memritv.org/clip/en/3075.htm
oppure http://www.youtube.com/watch?v=gR6iSrXru6k&feature=related
Scrive un editoriale di Yisrael Hayom, a proposito degli eventi in Siria ed Egitto: “Nonostante tutto il desiderio di sbarazzarsi della dittatura di Assad, quella in corso è prevalentemente una questione religiosa e tribale, non un’autentica lotta per una democrazia di tipo occidentale”. E aggiunge, poco oltre: “Le chance che l’attuale regime provvisorio in Egitto, o quello che gli farà seguito dopo le elezioni, sia in grado di affrontare con successo i problemi fondamentali sono prossime a zero. Il governo israeliano fa bene ad agire con responsabile prudenza” rispetto all’Egitto, specie dopo i recenti sanguinosi fatti presso Eilat. In ogni caso, conclude l’editoriale, “è chiaro che non vi sono praticamente possibilità che i rapporti fra Israele e il Cairo tornino quelli che erano, certamente non nel futuro prevedibile”.
(Da: Yisrael Hayom, 31.8.11)
Scrive un editoriale di Ma’ariv: “È troppo presto per rallegrarsi della caduta del regime in Libia, dopo quelli di Egitto e Tunisia, perché non c’è vera liberazione senza liberazione della donna. Chiunque opprima metà della popolazione, accampando giustificazioni di cultura e tradizione, non può parlare di libertà e democrazia: le due cose non stanno assieme. C’è poi un altro test – aggiunge l’editoriale – ed è quello dei rapporti con Israele. Sayyid Qutb, uno dei più importanti fondatori della Fratellanza Musulmana, si opponeva duramente all’emancipazione delle donne ed era antisemita. Questa linea è la stessa che caratterizza molti estremisti islamici. L’odio per Israele ha sempre caratterizzato non solo i movimenti islamisti, ma anche gran parte del mondo arabo intellettuale, che non si è mai realmente battuto nemmeno per la condizione della donna”.
(Da: Ma’ariv, 31.8.11)