sabato, Settembre 21, 2024
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Rifiuti. A Enna il sindaco tutela i cittadini e la salute, a Marsala, con Aimeri Ambiente, invece ….

webMartedì scorso, il  sindaco di Enna, , Paolo Garofalo, ha rotto i rapporti con con l’Ato rifiuti. Motivo della rottura la questione del rapporto economico per il 2011 presentato dall’ATO che prevede   4.759.683 euro,  circa un milione in più rispetto al 2010. Un piano, secondo il sindaco, dove “sono stati rilevati numerosi punti oscuri nel conto economico” per il quale l’ingegnere capo non ha dato parere favorevole. Un piano economico che Garofalo ha definito senza mezzi termine “una cosa improponibile”, “una provocazione che viene fatta alla città che ha onorato i suoi impegni”, “uno sfottò”.
 “Io ho il dovere di difendere il comune di Enna e i suoi uffici – ha continuato Garofalo – Il mio ragionamento è semplice da capire per chi è in buona fede, è semplice da capire per chi non percepisce il super minimo”.
web1Questo a Enna, nel centro dell’Isola. Cosa succede invece nel trapanese o meglio, a Marsala,  dove opera quella meravigliosa macchina da guerra che risponde al nome di Aimeri Ambiente ?.
Nulla. O meglio, la società sin dall’inizio del (dis)servizio, specie nel comprensorio di Marsala ha iposto una propria visione degli obblighi contrattuali e chiaramente indicati nel Capitolato Speciale d’Appalto.
La raccolta differenziata, a distanza di quasi un biennio dal suo inizio, non solo non è decollata, ma con gli aggiustamenti messi in atto dalla società con web3il consenso dell’ATO 1 Terra dei Fenici, nel mese di maggio del 2001, tutti a favore di Aimeri Ambiente,  che ha di fatto ridotto il servizio ripristinando quei cassonetti che il sindaco Carini entusiasta, aveva sostituito con bidoni multicolori, sempre stracolmi e con rifiuti tutti intorno, posizionati ogni trenta/quanta metri lungo le vie cittadine.
Era l’inizio della new age della monnezza a Marsala …
Uno spettacolo (in)decoroso per una città che pretende di essere “turistica” …
Ma tornando al (dis)servizio effettuato (?) da Aimeri Ambiente, sin dall’inizio si è evidenziato e denunciato in tutte le sedi istituzionali che la società non svolgeva il servizio secondo CSA e soprattutto non effettuava e non effettua ancora oggi, la  diserbatura e la pulizia di tutte le strade comunali.
Il servizio porta a porta ha da sempre mostrato carenze che per risolverle, aggiungendo disservizio e minori prestazioni,  si è pensato bene di rimodularlo con il risultato che l’indifferenziato viene conferito dai cittadini nei cassonetti riposizionati lungo le vie cittadine, e che il servizio stesso è diminuito in termini di passaggi settimanali.
La plastica da due giorni alla settimana adesso è ritirata solo una volta, il vetro una volta ogni quindici giorni, e come detto l’indifferenziata …
Già,l’indifferenziata con cassonetti che ha prodotto una grave regressione della raccolta differenziata perché i cittadini sono stati spinti, anche per la carenza del servizio, all’antico sistema.
Tutto in unico sacchetto e via.
In questo contesto, il sindaco di Marsala ci ha riferito qualche tempo fa di aver inviato all’ATO almeno un centinaio di contestazioni.
Il risultato ? E’ sotto gli occhi di tutti. Aimeri Ambiente continua a fare quello che vuole, la città è sporca come mai negli anni passati,  l’ATO in liquidazione appare impotente, l’amministrazione comunale cincicchia e scrive diffide, mentre ai cittadini il (dis)servizio con costo almeno 7 milioni in più di quando era svolto in house.
Non differenziato  è vero, ma oggi, rispetto al passato,  di diverso c’è solo il costo a carico dei cittadini che il sindaco ha pensato bene di adeguare aumentandolo del 66% rispetto al 2009!
E anche suquesto ci sarebbe da chiarire se l’aumento deciso tiene conto di tutte le entrate presunte, ovvero, se la differenza addebitata ai cittadini è stata calcolata tenendo conto delle  complessive previste oppure calcalata tenendo conto solo del 70% ?
Se così fosse, il 30% circa di evasione che si evidenzia nel settore, viene addebitato ai soliti “f…i”.
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