venerdì, Novembre 15, 2024
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Credito d’imposta. Il bluff del governo Lombardo

La politica siciliana, al pari di quella italiana, è fatta di annunci a sensazione. Il governo regionale parla insistentemente di rigore morale ed amministrativo, di trasparenza, di spesa pubblica oculata, di lotta agli sprechi, di eliminare le decine di enti regionali inutili e costosi, etc..
Alla fine però, nulla cambia.
Tra le cose promesse, il credito d’imposta, che in una Sicilia dove è dilagante il lavoro nero e lo sfruttamento dei lavoratori anche assunti con contratti, sarebbe stato, a parere di chi scrive, un regalo agli imprenditori siciliani, così come la legge 407 che prevede l’abbattimento totale degli oneri previdenziali ed assistenziali a carico dell’azienda.
E’ saltato il credito d’imposta ed è saltato perché alla fine i FAS non solo non arrivano, ma il governo centrale afferma che non si possono utilizzare per questa operazione.
“Non è consolante dover dire che avevo ammonito il Governo Lombardo dal fare un bilancio falso perché costruito, in larga parte, su entrate inesistenti (i mitici fondi FAS). La vicenda del credito di imposta ne è l’ultima dimostrazione”. 
Questo è quanto afferma  Cateno De Luca di Sicilia Vera commentando le notizie stampa sull’ impossibilità di coprire con i Fondi Fas il credito d’imposta per i nuovi investimenti degli imprenditori siciliani. “Quanto detto dall’assessore Armao, con riferimento al credito d’imposta, – prosegue De Luca – è un evidente ammissione di colpevolezza che lo dovrebbe indurre a tirarne le ovvie conclusioni: dimettersi da assessore e ritornare ad occuparsi esclusivamente di fare il consulente  alle aziende pubbliche decotte”.
“Come abbiamo dimostrato –prosegue De Luca –  non è possibile usare i Fondi Fas per coprire tutte le spese sapendo che si sta commettendo un falso. La programmazione costruita da questo governo è fondata su ‘zeru soldi’: un bancomat allo scoperto”. “Come finirà – prosegue de Luca –  con le coperture finanziarie dei lavoratori della forestale, oltre 900 mln di Fondi Fas e per ripianare il buco della Sanità, oltre un mld e ottocento milioni di Fondi Fas, Bisogna prenderne atto e credo, con tutto il rispetto,  che dovrebbero rifletterci attentamente il Commissario dello Stato e la Corte dei conti”.

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