domenica, Settembre 22, 2024
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Rifiuti. Aimeri Ambiente nel trapanese ha trovato il suo eldorado …

Pizzimbone,Dell'Utri,Scaiola, Taormina, PizzimboneAhimè, abbiamo Aimeri! Non è dato di sapere quanto fondata sia la notizia, ma circola insistente dall’arrivo della potente macchina da guerra lombarda/ligure nel territorio, che la società graviti nell’orbita della famiglia Berlusconi.
 Voci che si rincorrono ma che probabilmente derivano dal fatto che Aimeri arriva in Sicilia portata da Dell’Utri, il senatore del PDL condannato in appello a 7 anni per concorso esterno alla mafia, molto vicino a Berlusconi e cofondatore di Forza Italia. Lo stesso AD di Aimeri Ambiente, Pizzimbone,  nell’ultima tornata elettorale è stato candidato non eletto nelle liste del PDL in Sicilia.
L’esclamazione rassegnata dei cittadini che ricadono sotto l’ATO 1 Terra dei Fenici (chissà mai perché lordare i fenici con la monnezza …), che da oltre un anno assistono ad un  degrado unico del territorio ed ad un servizio di raccolta rifiuti assolutamente indecente e in palese violazione del Capitolato Speciale d’Appalto, sotto gli occhi distratti di certi politici che con multine che fanno un baffo alla società, pensano di aver risolto il problema, la dice lunga sulla incapacità politica degli amministratori locali di far rispettare la legge e i capitolati negli appalti pubblici.   
A questo si aggiunge che la città di Marsala, la più grande per estensione e per abitanti del comprensorio, paga in termini di inefficienza e servizi non resi come da CSA, il pedaggio più salato che si contrappone all’enorme aumento della TARSU (+66% rispetto al 2009) deciso dalla giunta Carini.  
A Marsala, il Sindaco, trionfante, alla fine del 2009 disse: finalmente saranno tolti quei antiestetici e poco igienici cassonetti” dalla nostra città.
Mai frase fu più sbagliata profeticamente. Furono tolti circa 800 cassonetti ed al loro posto ne spuntarono, come funghi, oltre 2.000, multicolori e che fanno bella mostra nelle vie cittadine, un gruppetto, indecente, ogni 15 /20 metri. Un bel risultato non c’è che dire.
Aumentati i cassonetti, è diminuito fortemente il servizio che avrebbe dovuto essere differenziato ma che appare soltanto “differente”, con l’aggiunta che Aimeri svolge quelle attività previste per tutto il territorio comunale, e cioè lo spazzamento e la scerbatura delle strade, in modo alquanto inefficiente, solo nelle principali  vie del centro storico.
E  da pochi giorni Aimeri ha rimodulato il (dis)servizio togliendo la raccolta RSU porta a porta e istallando cassonetti neri lungo le strade. Allo stesso tempo è diminuito il servizio porta a porta.  
Come dire, paghiamo 10 e riceviamo 2.
A tutto ciò la politica risponde tacendo e nascondendosi.  Il Movimento difesa del cittadino ha chiesto alcuni mesi fa un’assemblea pubblica al Sindaco Carini. Richiesta che secondo Gandolo, presidente del Movimento, non ha mai ricevuto risposta.
Gandolfo ricorda che “la spesa corrente per quintale di immondizia raccolta in città è aumentata 7 euro al quintale in più di quando non c’era Aimeri, e questo, aggiungiamo noi, malgrado la “pseudo” raccolta differente che avrebbe dovuto determinare un abbattimento dei costi.
Ma l’operazione Aimeri per l’amministrazione Carini si è rivelata un vero e proprio disastro a tutte spese dei cittadini perché ai costi dei 150 addetti che la Società ha assunto, non tutti della città, e al costo del (dis)servizio in generale, si deve aggiungere “il carico” delle 68 unità, addetti al servizio N.U. del Comune, che sono rimasti invece alle dipendenze dell’Amministrazione.
Personale disperso tra vari settori che ha impedito quel risparmio economico necessario per stabilizzare i precari del Comune che ancora attendono risposte dalla politica locale.
Costo complessivo, per un servizio gravemente deficitario e peggiore di quando veniva gestito in house anche se non “differente”, circa 15 milioni di euro l’anno.
Oltre 4,5 milioni di euro del top raggiunto dall’amministrazione Carini nei primi due anni di sindacatura.
Questa è la vita. Chi amministra non ha responsabilità delle entrate e di conseguenza, non ha responsabilità nelle uscite.
Alla fine chi paga è sempre pantalone.

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