venerdì, Novembre 15, 2024
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Sicilia. Una riforma sanitaria fallimentare

IL rapporto sulla Malasanità presentato oggi dalla Commissione   Parlamentare, porta alla luce la drammaticità della Sanità Nazionale, con 242 casi di Malasanità, e  CENTOSESANTATRE’ MORTI.
Questo drammatico bilancio tracciato dalla Commissione, mette alla luce il fallimento della Sanità Siciliana, che dei 242 casi di malasanità, verificatisi in 12 mesi. In Sicilia 52 casi di malasanità e 38 vittime, su errori di medici o di organizzazione Sanitaria.
Nella Sanità Siciliana un ritmo impressionante un caso ogni 4 giorni, una vittima ogni 9 giorni.
Sulla Sanità Siciliana bisogna parlare chiaro e agire di conseguenza, ognuno per la parte di responsabilità che gli compete.
RdB-USB da subito NON ha condiviso e accettato il P.S.R. Siciliano, un piano Sanitario che per rientrare da un deficit Scandaloso, (351 mln di Euro) , taglia posti letto (2.700) e chiude Ospedali (15 di cui 8 da convertire) facendo pagare ai Lavoratori e ai Cittadini il prezzo più alto.
L’organizzazione Sanitaria Siciliana, anno dopo anno,ha trasformato le cosiddette “aziende ospedaliere” in ASP, macchine idrovore di spesa pubblica dove, prima che alla cura, si pensa alle forniture, alle carriere, ai direttori generali, e quant’altro, con il rischio, a volte accertato ma comunque facile da immaginare, che esistano livelli di collateralità fra la cosa pubblica e la criminalità organizzata.
La Sanità Siciliana regala fiumi di denaro pubblico ai privati e mantiene liste di attesa da terzo mondo, ed in questo contesto resta soprattutto inaccettabile che le Aziende Ospedaliere non eroghino prestazioni agli esterni se non con tempi lunghissimi di attesa, mentre in intramoenia l’attesa è quasi pari a zero. 
L’altro buco nero della Sanità Siciliana è il mancato investimento sul Personale Infermieristico e Sanitario, girando gli ospedali e il territorio appare evidente il vuoto organizzativo e di qualità che NON E’ DOVUTO AD INCAPACITA’ DEGLI OPERATORI, MA DA SCELTE DEI GOVERNI REGIONALI E NAZIONALI. 
Dopo le piante organiche presentate dalle ASP (aziende Sanitarie Pubbliche) alla Regione Siciliana, il risultato è che
MANCANO INFERMIERI (3800/4000)CHE SONO COSTRETTI A TURNI PESANTI E SALTI RIPOSO E SI INVESTE POCO PER MIGLIORARE LA QUALITA’ ASSISTENZIALE, MA LA COSA PIU’ GRAVE E’ LA SCARSA INTRODUZIONE DELLA FIGURA DELL’OPERATORE SOCIO SANITARIO SIA NEGLI OSPEDALI CHE SUL TERRITORIO.
 Ma invece questo assessorato ha aumentato in modo sproporzionato i Medici: basta guardare i dati: per cinque milioni di abitanti la Sicilia tra medici, veterinari e  odontoiatri nel servizio pubblico occupano 11.031 medici, in Sicilia 23,2 medici ogni 100 dipendenti del Servizio Sanitario contro 15,9 medici ogni 100 dipendenti del Ssn in Toscana, e 14,5 medici ogni 100 dipendenti del Ssn della Lombardia.
 EPPURE I SICILIANI CON 1 DIPENDENTE DELLA SANITA’ OGNI 106 ABITANTI SONO MENO ASSISTITI DEI TOSCANI CON UN DIPENDENTE OGNI 73 ABITANTI. IN SICILIA PIACE AVERE TUTTI DIRIGENTI: IN SANITA’ 27 DIRIGENTI OGNI 100 DIPENDENTI CONTRO 19 OGNI 100 IN TOSCANA.
 In Sicilia con strutture spesso lasciate abbandonate e non funzionanti molti pazienti sono costretti ad andare a curarsi fuori (viaggi della speranza) incrementando la mobilità sanitaria in negativo.
 Per governare la Sanità, in Sicilia come nel resto del paese, bisogna investire sulla medicina territoriale e sul Personale Infermieristico e Socio Sanitario, abbattere le liste di attesa, potenziare il pubblico, e riqualificare gli ospedali anche perché, ad oggi, ciascun Siciliano l’assistenza Sanitaria costa 1514 euro l’anno.
Va riorganizzato e potenziato il 118 regionale per dare a questo servizio in grado di avere mezzi e strumentazione adeguata,personale sanitario adeguato ed una idonea rete organizzativa tra ospedali e territorio. 
IN QUESTI GIORNI LE TV E LA STAMPA CON I DATI COMUNICATI DALLA COMMISSIONE PARLAMENTARE, COLPISCONO ANCHE I LAVORATORI CHE CON CARENZE ORGANICHE, SALTI RIPOSI MANTENGONO CON TANTA PROFESSIONALITA UNA SANITA DECENTE.
RdB-USB CHIEDE DA SUBITO UN TAVOLO ISTITUZIONALE PER RIVEDERE QUESTO PIANO SANITARIO REGIONALE CHE FA ACQUA DA TUTTE LE PARTI.
E CHE LOTTERA A FIANCO DEI LAVORATORI E DEI CITTADINI IN DIFESA DELLA SANITA’ PUBBLICA CONTRO LA CHIUSURA DI OSPEDALI E IL TAGLIO DI POSTI LETTO E LE ESTERNALIZZAZIONE DEI SERVIZI.
 
 RdB-USB SANITA’ SICILIANA

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