sabato, Settembre 21, 2024
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Rifiuti. Avanti in ordine sparso. Lombardo pensa al piano rifiuti facendo finta di non vedere l’anaerobico e il pitolitico

E’ incredibile come la politica siciliana continua a discutere di smaltimento rifiuti evitando accuratamente di prendere in seria considerazione la costruzione di impianti di smaltimento rifiuti , o meglio, impianti per la produzione di energia pulita e trattamento dei rifiuti urbani, di quarta generazione e che si chiamano “ANAEROBICI e PIROLITICI”, anziché continuare a parlare ed ipotizzare la costruzione degli inceneritori, politicamente identificati come termovalorizzatori, ma che non valorizzano nulla, costano molto e inquinano.
L’impianto anaerobico utilizza un processo biologico di stabilizzazione del substrato organico putrescibile , mediante un condotto in uno o pù reattori, in ambiente privo di ossigeno (anaerobica) che sfrutta una serie di popolazioni batteriche anaerobiche, per effettuare la conversione della frazione organica biodegradabile attraverso processi successivi di idrolisi, acido genesi e metano genesi.
Il processo ecologico che comporta il normale ciclo della materia organica, avviene in ambiente completamente chiuso, evitando così qualsiasi dispersione di gas maleodoranti nell’ambiente circostante.
Il processo inoltre, è energetico e trasforma i componenti biodegradabili in una forma di energia facilmente recuperabile e valorizzabile, ovvero il gas combustibile.
Questa tipologia di impianti riduce la sostanza organica volatile  in una percentuale del 40/50%, depura e stabilizza il residuo, produce biogas con recupero energetico attraverso un cogeneratore di energia elettrice e termina, e utilizza le biomasse del rifiuto urbano per fini energetici senza produrre inquinanti per l’effetto serra in quanto la quantità di CO2 rilasciata dal processo è equivalente a quella assorbita durante la crescita dalla biomassa.
L’impianto pirolitico, ovvero con un impianto che decompone termo chimicamente la materia in assenza di ossigeno per effetto di una sorgente di calore, opera la scissione dei composti organici complessi trasformandoli in molecole più semplici.
Al contrario dei processi di “incenerimento” il pirolitico trae vantaggio dalla combustione,  facilmente gestibile, della sola frazione volatile ottenuta dalla distillazione, a media temperatura, del materiale in ingresso.
Ciò garantisce assenza di incombusti e di ceneri volatili di combustione assimilando le emissioni gassose dell’impianto a quelle di una caldaia a metano.
L’inceneritore/termovalorizzatore rilascia particelle di inquinanti – parcolato – di diametro inferiore a 2,4 nanometri. Le componenti dei rifiuti non combustibili (circa il 10% del volume totale ed il 30% in peso, rispetto al rifiuto in ingresso) vengono raccolte in una vasca piena d’acqua posta a valle dell’ultima griglia. Le scorie, raffreddate in questo modo, sono quindi estratte e smaltite in discariche speciali, mentre le polveri fini (circa il 4% del peso del rifiuto in ingresso) intercettate dai sistemi di filtrazione sono normalmente classificate come rifiuti speciali pericolosi. Entrambe vengono smaltite in discariche per rifiuti speciali; esistono esperienze di riuso delle ceneri pesanti. (fonte educambiente.tv)
Particolare indigesto ai furbetti dei rifiuti, le polveri derivanti dalla depurazione dei fumi vengono riocondotte all’interno dell’impianto di pirolisi e rese inerte per vetrificazione insieme alle altre scorie solide.
Questo processo, autoalimentato, produce una elevata quantità di combustibile pulito, ovvero gas di pirolisi, utilizzabile per processi industriali quali alimentazione di caldaie di produzione vapore, produzione di energia elettrica, produzione di calore per usi industriali.
Sono trascorsi  5771 anni dalla “creazione”, ma in oltre due  secoli e mezzo dalla “rivoluzione” industriale, che convenzionalmente si fa risalire allo sviluppo economico inglese iniziato nel 1760, mai una volta i governi del pianeta sono riusciti ad imporre agli industriali e ai finanzieri, di rispettare l’ambiente.
Troppi interessi, troppe avidità, troppe collusione tra industria e politica. Lombardo, il presidente autonomista che continua a parlare di rispetto dell’ambiente, evita anche lui di guardare oltre alle discariche ed ai termovalorizzatori.

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