sabato, Settembre 21, 2024
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Elettrodotto “Sorgente – Rizziconi”. L’ISDE chiede verifica di fattibilità

L’inquinamento elettromagnetico è stato ritenuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come una delle più gravi problematiche ambientali che continueranno a riguardare il pianeta nei prossimi anni. L’inquinamento elettromagnetico da elettrodotti è un problema che coinvolge il rispetto e il coordinamento di valori tutelati nella nostra Costituzione.
 In primo luogo risalta l’art. 32 della Costituzione che tutela il diritto alla salute, rilievo assume anche l’art. 9 che prevede la tutela del paesaggio e dell’ambiente in generale, nonché l’articolo 41 della Costituzione sulla libertà d’iniziativa economica e l’art. 43 sull’energia. Le Leggi principali sulla questione energetica sono: la legge n. 36 del 22 febbraio 2001, “Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici”; ed il decreto legislativo 4 settembre 2002, n. 198 che concerne le modalità per la realizzazione di infrastrutture di telecomunicazioni definite strategiche per la modernizzazione e lo sviluppo del Paese. Da segnalare, inoltre, il decreto del Presidente del Consiglio del 23 febbraio 2003 “Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione dell’ambiente della popolazione dalle esposizione ai campi elettrici e magnetici generati dagli elettrodotti”.
Poiché è stato presentato il progetto riguardante il potenziamento dell’interconnessione a 380kV tra le stazioni elettriche di Rizziconi (RC) e Sorgente (ME), mediante la realizzazione di un secondo collegamento a 380kV in doppia terna in corrente alternata, l’Associazione Italiana Medici per l’Ambiente, Sez. Prov. di Messina CHIEDE alle Autorità competenti:
l’adozione di un atteggiamento prudenziale, di un dovere di cautela e di prevenzione.
Le ricerche epidemiologiche sugli effetti degli elettrodotti sulla salute umana sono pervenute a risultati più certi rispetto agli effetti provocati da sorgenti di campi elettromagnetici ad alta frequenza, comunque, anche in questo settore non si è giunti a nessun risultato definitivo. Gli effetti sanitari sono distinti in acuti e cronici. Quelli acuti sono direttamente percepibili in seguito ad un’esposizione e in relazione a questi gli studi scientifici hanno raggiunto uniformità di vedute e sono provocati dall’effetto di riscaldamento del corpo umano. Quelli cronici, anche detti a lungo termine, sono in maggioranza effetti cancerogeni, neoplasie mammarie, neoplasie infantili, tumori al cervello; in particolare si ritiene che esista una correlazione tra gli elettrodotti e le leucemie infantili.
E’ necessario ed indispensabile che i Comuni interessati al progetto chiedano una nuova verifica di fattibilità dell’interramento: “l’interramento esclude danni alle popolazioni, tanti che per esso non è richiesta la procedura di VIA (Valutazione d’impatto ambientale)” consentendo così una riduzione al minimo dell’impatto ambientale. L’ISDE denuncia l’impatto “devastante” che un eventuale via libera alla linea aerea avrebbe sia su parti significative dei territori comunali interessati, sia sulle attività agricole e agrituristiche della zona, ma soprattutto incompatibile con i principi e gli impegni di tutela della salute, dell’ambiente e del paesaggio, in una zona già ampiamente penalizzata causa il mancato risanamento ambientale!
L’atteggiamento precauzionale si fonda sul principio di precauzione che ha assunto una rilevanza internazionale con la sua previsione nel principio 15 della Carta della Terra elaborata alla Conferenza di Rio del 1992. Poi enunciato anche nel Trattato di Maastricht all’articolo 130 R, paragrafo due, oggi articolo 174 Trattato di Amsterdam: “La politica della Comunità in materia ambientale mira ad un elevato livello di tutela (…). Essa è fondata sui principi di precauzione (…)”.
L’ISDE ritiene che è doveroso dire no a quest’opera, se realizzata senza l’adozione di “principi di precauzione”, perchè mette ulteriormente in serio pericolo la salute, oltraggia il territorio e depaupera il valore dei beni della collettività locale,

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