sabato, Settembre 21, 2024
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Ambiente. E se la marea nera invadesse il Mar di Sicilia ?

Mentre il mondo intero assiste quasi impotente all’avanzare della marea nera, fuoriuscita dalla piattaforma della Bp Deepwater Horizon nel Golfo del Messico il 22 aprile, ben pochi si rendono conto di quanto possa essere temibile e realistico un simile disastro ambientale nelle acque del Mediterraneo e, in particolare, nelle acque limitrofe alla  Sicilia.
A parte la presenza dei tre grossi poli industriali petrolchimici di Milazzo, Gela e Siracusa, non va dimenticata la presenza di alcune piattaforme proprio al largo di Gela e la paventata trivellazione di pozzi petroliferi nella Val di Noto. Lungi da noi l’idea che il DISASTRO AMBIENTALE possa essere imminente e/o dietro l’angolo ma la percezione del rischio tra la popolazione è altissima e cresce proporzionalmente al susseguirsi delle gravi notizie che arrivano dal Golfo del Messico.
Qualsiasi incidente alla Raffineria di Milazzo troverebbe sicuramente impreparati i Cittadini per la mancanza del PIANO DI EMERGENZA ESTERNO al grosso polo petrolchimico industriale dell’area ASI del Tirreno e troverebbe impreparate le stesse Istituzioni locali.
Le conseguenze di un incidente (traffico navale, incidente agli impianti, etc.) potrebbero eguagliare o superare quelli del disastro Exxon Valdez del 1989 in Alaska e quest’ultimo della piattaforma del Golfo del Messico. A pagare il prezzo di un drammatico incidente potrebbero essere tutte le forme di economia legate al mare, dal Turismo alla Pesca,  con la irrimediabile compromissione di tutte le specie ittiche presenti nel Mediterraneo, in considerazione soprattutto che si tratta di un “mare chiuso”.
E’ necessario che i Cittadini vengano immediatamente rassicurati dalle Istituzioni con una serie di provvedimenti ormai obbligatori: a) avvio di una nuova politica energetica con lo stop alle trivellazioni petrolifere in nuove aree siciliane finché non saranno verificate tutte le condizioni di massima sicurezza; b) mobilitazione di tutte le risorse possibili per applicare modelli di studio atti ad ipotizzare ed evitare qualsiasi disastro ecologico nelle aree ad alto rischio; c) IMMEDIATO avvio di ISPEZIONI da parte dei Ministeri competenti e Regione Sicilia affinchè vengano rese noti le ragioni della mancata progettazione del PIANO DI EMERGENZA ESTERNO nell’area di Milazzo (e nelle altre Are a rischio) e verifica contestuale della SICUREZZA degli impianti; d) adeguamento di tutta la rete di MONITORAGGIO degli inquinamenti; e) avvio di una seria politica di defiscalizzazione ambientale.
Giuseppe Falliti

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