Durante la sua visita nel trapanese per inaugurare l’impianto di compostaggio di Belice Ambiente, il presidente della Regione Siciliana si è lasciato andare a certe considerazioni che lasciano aperta la porta ad un possibile ripensamento sul numero degli ATO in Sicilia.
Con una dichiarazione alquanto “politichese” e facilmente comprensibile per gli addetti ai lavori, Lombardo ha detto che “ …la legge nazionale ed in specie i commi 5 e 7 dell’art. 200 del D.Lgs. n. 152/2006 consentono che ‘Le citta’ o gli agglomerati di comuni, di dimensioni maggiori di quelle medie di un singolo ambito, possono essere suddivisi tenendo conto dei criteri di cui al comma 1 e che le regioni possono adottare modelli alternativi o in deroga al modello degli Ambiti Territoriali Ottimali…”
Lo stesso Lombardo continua che “ … in sede di elaborazione del Piano Regionale dei rifiuti si potrà cogliere l’opportunità di applicare modelli organizzativi alternativi, nuovi e diversi, che valorizzino le migliori esperienze pregresse e cioè che consentano la sopravvivenza dei cosiddetti Ato virtuosi …” .
Come dire: abbiamo scherzato. C’è spazio per tutti basta volere …
Sante parole quelle del Principe di Salina quanto affermò che in Sicilia tutto deve cambiare purché tutto resti come prima !