Secondo quanto riferisce il sito web del Presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, la nuova rete ospedaliera varata dal governo regionale, tiene conto di tutti i nuovi indicatori presenti nel “Patto per la Salute”.
Si tratta, secondo quanto afferma il Presidente della Regione, della riqualificazione del sistema ospedaliero che prevede la riduzione di posti letto in alcuni reparti e più posti letto nel settore, ad esempio, della riabilitazione.
Un settore quello della riabilitazione, che non sembra esente da “interesse” strategico di alcune lobby e ne abbiamo parlato con il nostro articolo del 1° novembre 2009 “Sanità siciliana. Lo scandaloso business tutto siciliano delle fisioterapie PR6” https://www.mondoedintorni.it/2009/11/01/sanita-siciliana-lo-scandaloso-business-tutto-siciliano-delle-fisioterapie-pr6/).
Secondo Lombardo, tutto ciò “fa evolvere il sistema sanitario siciliano verso i livelli di quelle Regioni dove il sistema funziona meglio e costa di meno”, “potenziando le strutture del territorio“.
Solo che del paventato potenziamento noi non ne abbiamo “notizie”, e manca ogni riferimento alla professionalità, all’organizzazione, all’adeguamento delle strutture e dei macchinari, in certi casi di vecchia generazione.
Sempre secondo Lombardo, è importante lo sviluppo del day hospital.
Altro scopo della nuova rete ospedaliera è la riduzione della mobilità, sviluppando, ad esempio, il settore della riabilitazione (rieccola).
Lombardo, tiene a precisare che “non si chiude niente, non si abolisce nulla, non si taglia alcunché“, ma “si migliora il sistema, s’incrementa la sua funzionalità“.
Peccato che abbia dimenticato di aggiungere che i siciliani sono gli unici che pagano il ticket per i medicinali più elevato che in altre regioni italiane, e che hanno visto diminuire il servizio analisi e prestazioni sanitarie.
Sono peraltro aumentati i viaggi della speranza verso il nord Italia e non solo, visto che per quanto riguarda la zona occidentale dell’isola, dove secondo quanto ha riferito qualche tempo fa l’ASP di Trapani sarebbero dimuniti i ricoveri, sempre più spesso i cittadini preferiscono i nosocomi Palermo, con tutti i loro problemi, a Trapani, Marsale, Mazara, Salemi o Castelvetrano.
Ovviamente, le mete preferite per chi se lo può permettere, sono sempre quelle del nord Italia.
Lo spreco e la (dis)organizzazione della rete ospedaliera si può constatare con mano andando a visitare il mega ospedale di Marsala. Nuovo di zecca, ultratecnologico, ma … praticamente VUOTO. I cittadini hanno aspettato trent’anni ed è costato oltre 80 milioni di euro per avere, con la nuova rete ospedaliera, la stessa “qualità” (medio bassa) di prestazioni, ma meno specialità di quanto ne venivano garinti loro in passato dal vecchio ospedale una minore quantità. Rispetto alla media di 3,87 posti letto x 1000 abitanti, Marsala ha soltanto 1,4 posti letto x 1000 abitanti. E sono stati aboliti reparti e cancellati servizi importantissimi.
Potrebbe essere un gioiello e centro di eccellenza se solo avesse tutte quelle cose che hanno i centri di eccellenza …