Incredibile dimostrazione di incoerenza ed incapacità politica del governo regionale e del “Parlamento” siciliano che la retaggio storico di secondo più antico parlamento del mondo, dimostra assoluta incapacità ad amministrare l’Isola.
Dopo Giampileri, abbandonata dal signor Bertolaso che ha bollato la frana come conseguenza dell’abusivismo, dimenticata dal signor Berlusconi, troppo impegnato nel salotto buono dell’Aquila, e dopo Favara ,precocemente metabolizzata, ecco San Fratello.
La Sicilia sprofonda e la casta politica incapace di governare arranca nella speranza, vana, di tamponare le emergenze.
Emergenze che nell’Isola del Gattopardo, diventano normalità, così come è normalità l’incapacità della casta siciliana troppo impegnata in giochi di potere che ricordano le tristi vicissitudine delle monarchie dove uccisioni e tradimenti erano all’ordine del giorno per un posto di potere.
Oggi non ci sono più uccisioni, ma tradimenti e giochetti politici per accaparrarsi quanto più potere possibile, economico e politico, sono la quotidianità e la farse nelle sale del potere sono rappresentate da illustri e sconosciuti “attori”.
Ed allora, mentre la Sicilia sprofonda, economicamente e fisicamente, la giunta Lombardo convocata per l’ennesima emergenza connessa al grave dissesto idrogeologico Sicilia, ha deliberato la dichiarazione stato di calamita’ per il comune Di San Fratello, e per la gran parte del resto del territorio della provincia di Messina .
La giunta sembra aver preso preso coscienza che la situazione in Sicilia è disastrosa e quindi lo stesso provvedimento interessa anche parte della provincia di Palermo interessato da fenomeni di dissesto, dimenticando altre vaste aree delle “province” incostituzionali siciliane.
Secondo la Regione, oltre alla viabilita’ in entrambe le province, i dissesti hanno interessato in particolare i comuni Tusa, Pettineo, Motta D’affermo, Reitano, Santo Stefano di Camastra, Mistretta, Capizzi, Caronia, Acquedolci, San Fratello, Cesaro’, S. Teodoro, S Agata Militello, Militello Rosmarino, Alcara Li Fusi, Galati Mamertino, Longi, Frazzano’, Mirto, Caprileone, Tortorici, Torrenova, S. Marco D’alunzio, Santa Domenica Vittoria, Floresta, Ucria, Raccuja, Sinagra, Castell’Umberto, S. Salvatore di Fitalia, Capo D’Orlando, Naso, Gioiosa Marea, Piraino, Patti, Brolo, Sant’Angelo di Brolo, Librizzi, Montalbano Elicona, Ficarra, Tripi, Basico’, Falcone, Montagna Reale, Oliveri, San Piero Patti, Castel di Lucio, Antillo, tutti in provincia di Messina, dove almeno il 70% dell’intero territorio è in grave dissesto idrogeologico.
In provincia di Palermo, i comuni di Palermo, Altofonte, Monreale, Villabate, Ficarazzi, Altavilla Milicia, Belmonte Mezzagno, S. Cristina Gela, Piana degli Albanesi, S. Cipirello, S. Giuseppe Jato, Partinico, Balestrate, Trappeto, Cinisi, Capaci, Campofelice di Roccella, Collesano, Termini Imerese, Lascari, Cefalu’, Alia, Montemaggiore Belsito, Mezzojuso, Campofelice di Fitalia, Villafrati, Castronovo di Sicilia, Bisacquino, Corleone, San Mauro Castelverde, Pollina, Castelbuono, Sclafani Bagni, Caltavuturo, Polizzi Generosa, Gangi, Geraci Siculo, Petralia Soprana, Petralia Sottana, Roccapalumba, Valledolmo e Lercara.
Tutto qui? Sembra proprio di si.
Progetti di riqualificazione strutturale e di messa in sicurezza del territorio siciliano ? Neanche a parlarne.
E’ il ponte la priorità della giunta Lombardo che non osa mettersi di traverso al sogno di Berlusconi ed agli interessi dei grandi gruppi industriali del nord Italia.
E Termini Imerese ci ne ha dato una conferma.
Tante bocche parlano a Palermo, ma poche, forse nessuna, pensa!
Vi ricordate il finanziamento di 100 milioni di europroposto per Giampileri e Scaletta Zanclea, “bocciato” al Senato con il contributo determinante di “eccellenti” senatori siciliani?
Molti sono rimasti sconcertati del no all’emendamento per far fronte alle esigenze delle popolazioni di Messina e di Scaletta Zanclea, colpite dalla recente alluvione, noi non ci siamo sorpresi perché da tempo scriviamo sulle pagine di questo giornale che certi politici siciliani sono più sensibili alle sirene (e agli interessi) romane che ai reali interessi della propria terra.
L’emendamento era stato proposto dal senatore Garraffa del Pd e “solo” successivamente e durante la discussione, avevano chiesto di aggiungere la propria firma anche Anna Finocchiaro, capogruppo del PD al Senato, Giambrone dell’IDV e Pistorio dell’Mpa. Forse colpiti da un improvviso sentimento sicilianista … che però non ha evitato alla senatrice Finocchiaro di non partecipare successivamente al voto.
Dei 26 senatori “siciliani”
Hanno votato a FAVORE:
ADRAGNA BENEDETTO (PD)
BURGARETTA APARO SEBASTIANO (MISTO – MPA)
D’ALIA GIANPIERO (UDC-SVP-Aut) F
GARRAFFA COSTANTINO (PD)
GIAMBRONE FABIO (IDV)
LUMIA GIUSEPPE (PD)
PISTORIO GIOVANNI (MISTO-MPA)
SERAFINI ANNA MARIA (PD)
Hanno votato CONTRO la SICILIA:
ALICATA BRUNO (PDL)
BATTAGLIA ANTONIO (PDL)
CENTARO ROBERTO (PDL)
FIRRARELLO GIUSEPPE (PDL)
FLERES SALVO (PDL)
GALIOTO VINCENZO (PDL)
STANCANELLI RAFFAELE (PDL)
VICARI SIMONA (PDL)
VIZZINI CARLO (PDL)
Non hanno votato … (erano distratti da altre cose più importanti!)
BIANCO ENZO (PD)
CRISAFULLI VLADIMIRO (PD)
CUFFARO SALVATORE (UDC-SVP-Aut)
NANIA DOMENICO (PDL)
PAPANIA ANTONINO (PD)
ASSENTI:
FERRARA MARIO (PDL) (giust)
OLIVA VINCENZO (MISTO-MPA) (giust)
FINOCCHIARO Anna (prima aveva chiesto di essere cofirmataria )
ASTENUTI:
D’ALI’ ANTONIO (PDL) (In Senato l’astensione è voto contrario !)
Dopo questa dimostrazione di sentimento siciliano dimostrato da cotanti eccellenti rappresentanti dello stato (siciliani) cosa possiamo aspettarci da questi signori?
Se qualcuno ancora avesse avuto dei dubbi sul sentimento siciliano che alberga nei cuori di certi politici, ha avuto conferma che per questi “signori” la Sicilia serve solo per poter giungere sul palco del Parlamento nazionale.
E per chi ha potere in Sicilia, il pensiero primario sembra quello di “incrementare” l’area del proprio feudo con assistenze e clinetelismo.