La telenovela del 118 si arricchisce di un’altra significativa puntata fatta come spesso succede, di dichiarazioni che non dichiarano nulla e di prese di posizione che non chiariscono.La SUES, il Consorzio voluto dall’assessore Russo per gestire il servizio di emergenza per il momento opera più o meno come una ATO.
Ha un consiglio di amministrazione ma non svolge alcuna attività perché almeno per il momento, e chissà ancora per quanto tempo, la SISE continuerà a svolgere il servizio in appalto .
Russo come noto, intenderebbe assumere, non si sa con quale procedura legale, tutto il personale SISE a condizioni che questo rinunci alla pretesa del pagamento dello straordinario che ammonta in totale a circa sessanta milioni di euro. Una pretesa assurda che trova giustificazione nell’insipienza della classe politica siciliana, poco accorta, non trasparente, e incapace di amministrare l’ente pubblico come un buon padre di famiglia.
Mentre Russo rimane inpantanato nelle secche della SUES, spunta un’altra grana.
Il personale della SISE che sarà licenziato ha diritto al TFR ma qui nasce il problema. Sembra infatti che la SISE non abbia versato le quote di accantonamento del TFR (trattamento di fine rapporto) per gli anni 2008 e 2009.
La SISE parzialmente conferma affermando però che la quota di TFR non versata è relativa al servizio straordinario e rimanda alla Regione Siciliana che sarebbe deputata al versamento degli oneri.
Silenzio da parte della Regione.
Un guazzabuglio che ha fatto scattare l’alt dei sindacati e Marcello Coppa, della segreteria nazionale Funzione pubblica della CGL, ha dichiarato che “il tavolo di confronto sul 118 è iniziato senza certezze e con pretese inaccettabili rispetto al contenzioso sugli straordinari” .
Nessuna menzione della questione TFR .
Alla prossima puntata della telenovela “118 in Sicilia, una storia clientelare”.