Acqua ai privati. Lombardo, l’autonomista che non ricorre presso la Corte Costituzionale contro il governo

Come noto, dal 2011 in forza all’art. 15 della legge truffa 166/09, che ha convertito in legge il Decreto Legge 135/09, la gestione delle risorse idriche passerà ai privati.
Mentre nel mondo si dichiara l’acqua un bene universale ed inalienabile dell’uomo, il governo delle libertà, o supposto tale, nella più bieca logica privatistica, trasforma un bene comune in un business per pochi sottraendolo alla collettività ed alla logica sociale.
Un’ulteriore dimostrazione di come il governo nazionale si muova in funzione del mercato e del business contro ogni logica e buon senso.
Non è da meno la Regione Siciliana che con il suo attuale presidente che tanto canta la ballata dell’autonomia, non ha ancora dato man forte a quelle regioni come Puglia, Piemonte e Trentino Alto Adige che hanno deciso di impugnare presso la Corte Costituzionale il provvedimento legislativo in quanto lesivo delle prerogative che la Costituzione demanda alle Regioni.
Ma l’autonomia o supposta tale, quando si parla di business, poco interessa alla casta politica siciliana.