giovedì, Novembre 14, 2024
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118. La (af)fondazione CRI/Regione Siciliana che vuole Russo esclude "irragionevolmente" altre soluzioni. Tutto va bene perché Russo è magistrato?

E’ la domanda che ci poniamo e poniamo a tutti quanti sono così pazienti di leggere il nostro giornale ed è la stessa domanda che ci poniamo quando assistiamo a convegni a cui partecipano magistrati. Tutti diventa quasi ovattato e la loro presenza “legalizza” ogni sorta di comportamento, anche quando qualche finanziamento sembra essere avvenuto in maniera … poco trasparente.

Il governo regionale si avvale di un assessore che di professione è magistrato e sembra che tutto quanto attui sia immune da critiche e da errori politici ed organizzativi. Molti avvertono un timore revenziale e quindi evitano accuratamente di criticarlo e di indicare eventuali errori. Noi abbiamo già scritto ampiamente sulla clamorosa decisione dell’assessore alla sanità di “assegnare” praticamente alla Croce Rossa Italiana il servizio di 118 nell’Isola. Vedere SANITA’: Le nostre previsioni erano esatte. Il 118 verso una (af)fondazione siciliana (https://www.mondoedintorni.it/2009/6685/sanita%e2%80%99-le-nostre-previsioni-erano-esatte-il-118-verso-una-affondazione-siciliana/)  e  118 in Sicilia. Verso una (af)fondazione CRI siciliana? (https://www.mondoedintorni.it/2009/5878/118-in-sicilia-verso-una-affondazione-siciliana/). 

Le motivazioni apparivano ed appaiono ancora oggi irragionevoli e l'(ad)fondazione CRI/Regione ha tutta l’aria di un pacco preconfezionato a favore dell’ente “nazionale” .

Russo, con la sua decisione, esclude dalle gestione del servizio del 118 almeno tre Associazioni di categoria, ARESA, CORESA e REPAS che rappresentano circa il 70% delle ditte e delle associazioni operanti nel settore sanitario “regionale” che dispongono oltre 500 addetti e di 920 mezzi tra ambulanze di rianimazione, ambulanze di soccorso, autovetture per trasporto plasma ed organi, nonché autovetture per il trasporto di persone in particolare condizioni.

Il restante 30% è costituito dalle Misericordie, dall’ANPAS e da Altre Ditte Private e questo ci dice che la Croce Rossa Italiana è estranea completamente al sistema sanitario anche se, con la SISE, a totale partecipazione CRI, gestisce (?) tutt’ora il servizio 118, con tutti i problemi che sono emersi in termini di gestione del personale e dei mezzi. Vedere Che succede all’interno della Croce Rossa Italiana ? ( https://www.mondoedintorni.it/2009/3251/che-succede-all%E2%80%99interno-della-croce-rossa-italiana/

Le tre Associazioni gestiscono da decenni i servizi di :

Ø      pronto soccorso (siamo stati noi, infatti, a gestire il servizio del 118 in fase sperimentale a tariffe molto esigue);
Ø      trasferimenti all’interno delle strutture ospedaliere;
Ø      trasporti da o verso altri Presidi,
Ø      trasporto plasma ed organi;
Ø      Assistenze alle Manifestazioni;
Ø      trasporto emodializzati, ecc ..

Nei giorni scorsi, è stato firmato dall’Assessore alla Sanità della Regione Sicilia, Massimo Russo, lo Schema di Decreto che fissa le nuove linee Guida per la riorganizzazione del servizio di Emergenza- Urgenza 118 nel territorio siciliano.

Il Decreto, il cui testo è stato già inviato al Ministero per l’ottenimento della sua validazione e alla Commissione Sanità dell’ARS, prevede che la gestione del trasporto sanitaria su gomma venga affidata ad un Organismo Pubblico (UNA FONDAZIONE) costituito dalla Regione Sicilia e dalla Croce Rossa Italiana (che lascia dunque la SISE) con il preciso compito di assicurare il mantenimento del livello occupazionale relativamente agli autisti-soccorritori già impiegati nel servizio di emergenza attraverso al SISE “alla data del luglio 2009”.

Secondo l’Assessore Russo, la “Fondazione” deve essere costituita solo da REGIONE – CROCE ROSSA in quanto quest’ultima: ” … è l’unico soggetto che dispone di una rete di telecomunicazione adeguata … “.

Abbiamo più di un dubbio, oltre quelli che abbiamo già evidenziato ampiamente nei nostri articoli sulla situazione CRI in Italia e in Sicilia. Ed a questo aggiungiamo che la previsione di assegnare alla CRI (è stata quindi una decisione presa da tempo) perché in possesso di una rete di “telecomunicazioni” appare quantomeno ridicola.

Quale rete di comunicazione “intranet” possiede CRI? Da quanto ci risulta la CRI si appoggia per le sue comunicazione ad una convenzione con TELECOM Italia e di un sistema, peraltro a livello locale, di comunicazione radio ad onde corte per i collegamenti “centro/mobile”.

Ma anche se fosse in possesso di una rete di Telecomunicazioni integrata, perché di questo bisognerebbe parlare, può questo rappresentare un obbligo per una tipologia di servizio che viene garantito aattraverso l’allerta da un operatore telefonico 118 mentre i mezzi sono serviti di radiomobile come la CRI?

“Il nuovo piano organizzativo prevede inoltre di dotare di personale sanitario stabile e dedicato le quattro centrali operative siciliane, nella misura adeguata ai volumi di attività. Sarà assegnato il trasporto sanitario assistito anche al 118: circa 25 ambulanze su 256 complessive, con relativa dotazione di autisti e soccorritori, saranno entro un anno destinate alle aree di emergenza ospedaliere per assolvere alle necessità dei trasporti intra ed  interospedalieri ed al trasporto organi e sangue”.

Ma l’operazione di Russo si presta a notevoli critiche anche sulla questione che riguarda la metodologia di assunzione del personale. Si prepara, se il progetto Russo andasse in porto, una infornata di precari a totale carico regionale. Infatti il piano Russo comporta sul piano  organizzativo: 

  1. La sistemazione di 3.200 circa autisti – soccorritori che fino ad ora hanno lavorato con contratti a tempo determinato per una società privata chiamata SISE, Società nata in seguito all’affidamento triennale del Servizio di Emergenza – Urgenza 118 alla Croce Rossa Italiana (Siciliana); questi “Autisti” hanno, infatti, il DIRITTO, ma anche la “Fortuna” di diventare Impiegati Regionali senza aver VINTO un Concorso (come avviene nel resto del Mondo), ma attraverso ” … la cessione del Ramo d’Azienda SISE con il personale alla Fondazione (che ricordiamo si avvale dell’esclusiva Collaborazione della CRI (Siciliana) … “;  
  2. La chiusura di circa 200 Ditte di Ambulanze esistenti nel Territorio Regionale che da Gennaio 2010 non avrebbero più ragione di esistere, per mancanza di lavoro, visto che il MONOPOLIO dei trasporti sanitari il GOVERNO REGIONALE lo sta consegnando nelle mani della FONDAZIONE o della Croce Rossa se si preferisce; 

Nell’aprile del 2009 è stato costituito nella Provincia di Messina un Consorzio, il C.R.E.S.S. (Consorzio Regionale Enti Servizi Sanitari), che attraverso le altre Associazioni di Categoria potrebbe estendersi in tutto il territorio regionale e dare quindi un supporto più valido e sostanzioso al servizio del 118 in Sicilia e sicuramente più efficace di quanto non possa garantire l'(af)fondazione CRI/Regione Siciliana.

 Paradossalmente l’operazione appare in netta contraddizione alla politica dei tagli  indiscriminati alla sanità operati dall’assessore Russo, perché questa operazione che farebbe nascere un ente a MONOPOLIO regionale, avrà dei costi considerevolmente più alti rispetto ad un servizio svolto in convenzione con i privati che rimasti di fatto esclusi, sarebbero costretti a chiudere le loro strutture. 

Secondo i più classici canoni della cosa pubblica, il carrozzone siciliano del 118 gestito dall'(af)fondazione CRI/Regione Siciliana, nel giro di qualche anno triplicherebbe personale e costi. 

Cosa c’è  dunque dietro a questa operazione ? Può il semplice fatto che l’assessore è un magistrato far apparire certe operazioni come “corrette politicamente ed amministrativamente? 

Noi pensiamo di no. Russo adesso fa politica e quindi come tale soggetto a critiche per il suo operato, specie come nel caso del 118 perché il tutto appare come un “pre confezionato” regalo ad un ente, peraltro commissariato, che non sembra campione di efficienza in organizzazione e gestione del personale e dei servizi. 

E’ da sottolineare come in questa faccenda del 118 ci sia un silenzio quasi riverente dei deputati regionali sempre presenti quando si parla di elezioni…

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