Duro colpo ai conti della sanità siciliana e al progetto di Massimo Russo relativo alla creazione dell’(af)fondazione CRI/Regione Siciliana che sarebbe dovuta essere costituita per gestire (?) il servizio di emergenza 118 in Sicilia e in regime di monopolio.
Malgrado l’intervento del Commissario Nazionale CRI, Francesco Rocca che ha sostituito i vertici SISE da tempo chiacchierati e successivamente sollevato D’Alcontres anche dalla carica di Commissario CRI regionale, e che aveva fatto pensare alla conclusione positiva del progetto a cui verosimilmente il Commissario Rocca teneva molto, questo rischia seriamente di naufragare .
Eppure Russo, ovviamente senza immaginare il siluro economico che stava per arrivare, aveva espresso apprezzamento per il rinnovo dei vertici che presumeva un percorso più “morbido” e tranquillo per il varo dell’(af)fondazione.
Adesso Russo non parla più di fondazione ma di consorzio tra le aziende provinciali (ASP) e quindi farebbe finalmente rientrare inhouse il servizio 118 che potrebbe essere più razionale, efficiente e soprattutto molto più economico.
Rientrerebbero in giuoco le associazioni di volontariato che con la pensata CRI/Regione erano state completamente ed immotivatamente escluse dalla possibilità dio poter concorre all’appalto dei servizi di emergenza.
Rimane per Russo il problema dei 37 mln di euro che deve alla SISE per straordinari (in media undici mila euro per dipendente) il che gli comporterà molto probabilmente lo sforamento del piano di rientro che con tagli e taglietti vari era riuscito rispettare “dimenticando” di dover pagare ancora 680 mln di euro ai 17 mila medici specializzandi del periodo 1989/1991.
Il caso SISE dimostra come i conti sono a posto ma i debiti sono rimasti tanti e dimenticati. Ma al di là dei debiti dimenticati, viene seriamente da pensare sugli straordinari del personale SISE. Se ogni unità operativa SISE effettua di media un quinto degli interventi che una unità operativa lombarda effettua pur avendo duemila dipendenti in meno, viene da chiedersi ma questi straordinari a che cosa sono serviti?
Come mai l’assessore Russo non si è posto delle domande quando la Joint Commission, un ente di accreditamento internazionale, nel 2007 etichettò il118 siciliano come uno dei più costosi ed inefficiente pur avendo 12 autisti soccorritori per ambulanza ed ha effettuato, nel periodo 2008 circa 304 mila interventi contro i circa 700 mila della lombardia?
Come mai, malgrado gli scandali, gli sprechi e i disservizi della SISE, che ricordiamo è un’ente inhouse Croce Rossa Italiana, non ci ha pensato due volte a decidere di creare un’altra mostro dalle mille testa definita fondazione CRI/Regione?
Se l’assessore potesse darci qualche risposta …