La crisi dell’organizzazione, anche economica , non sembra toccare minimamente il Commissario Straordinario, Francesco Rocca, chiamato, secondo quanto emerge dal DPCM del 30/10/2008, con il preciso compito di risanare la Croce Rossa Italiana.
Come denunciato dalla lunga nota dell’ispettorato Regionale Lombardia, sottoscritta da ben 92 commissari di componente, dopo un anno di commissariamento, sembra che la situazione sia rimasta immutata, anzi, per certi aspetti è peggiorata … anche di immagine visti i fatti siciliani, pugliesi e abruzzesi.
La Lombardia solleva il problema della sostituzione del commissario, che ricordiamo è stato voluto da Gianni Letta, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e fratello del Commissario abruzzese della CRI, perché il commissariamento si sta dando luogo all’adozione di provvedimenti che nulla garantiscono dei Principi della Croce Rossa …
Sempre secondo il documento lombardo, l’associazione manca di qualsiasi strategia politico-economica e finanziaria e il commissario ha sempre adottato provvedimenti difformi da quanto emerso dagli incontri con i VVdS, malgrado si sia dichiarato disponibile.
Insomma, una censura netta e senza appelli che però non tocca il commissario che incassa uno stipendio di 263.995 euro e che ha a disposizione per i suoi viaggi “ed altre spese” ben 126.525 euro (fonte Collegio dei Revisori CRI) .
Certo che se pensiamo che in Sicilia qualcuno invitava ad andare in Croce Rossa … senza stipendio!