“La Sicilia non è tra le regioni italiane commissariate. E’ la notizia che aspettavo da giorni con fiducia, dopo l’invio al ‘tavolo tecnico’ ministeriale dei provvedimenti che certificano i risparmi conseguiti e soprattutto la forte determinazione nel modificare strutturalmente il sistema sanitario, adeguandolo alle reali esigenze dei cittadini”.
Questa la trionfante dichiarazione di Massimo Russo ma la sostanza è un’altra e l’assessore lo sa bene tanto da contraddirsi subito dopo.
Secondo Russo è stata vinta la prima difficile scommessa importante scommessa perché, dopo il mutuo di 2 miliardi e 800 milioni che è riuscito a sbloccare lo scorso mese di dicembre, potrà in pochi mesi ottenere i circa 1.150 milioni di euro che lo Stato aveva trattenuto negli ultimi anni.
Secondo Russo, Roma ha compreso gli sforzi della Sicilia e la severità e il rigore imposti dal tavolo tecnico.
Ma ecco che in un momento di “debolezza” e di disattenzione, svela come è arrivato al risanamento perché afferma “ora dobbiamo lanciare e vincere la seconda scommessa: “costruire una sanità a misura del cittadino, portando i servizi che mancano nella varie province, riorganizzando il sistema in modo razionale, valorizzando le migliori professionalità presenti sul territorio, premiando la competenza e non certo l’appartenenza“.
Esattamente l’opposto di quanto dichiarato prima …, ergo, tutto quanto è stato fatto fin qui è stato solo un taglio e cuci vecchia maniera fatto passare come riorganizzazione, valorizzazione e ricerca della professionalità e competenza, e certo non ci voleva l’esperto Russo ed un governo autonomista per arrivare ad un simile “grandioso” risultato.
Anche uno scolaro avrebbe saputo tagliare le spese nel modo in cui l’ha fatto Russo, così, dove capita capita, mantenendo accuratamente i posti di sottogoverno che invece di diminuire come trionfalmente annunciato dopo la famosa riforma pastrocchio, sono aumenti a dismisura con i famosi distretti …
E bravo l’assessore Russo, alla fine la verità c’è l’ha detta, bisognava tagliare per avere più soldi e lui ha tagliato e Roma ha aperto i cordoni della borsa. Che importa se per arrivare a ciò Russo a messo in ginocchio la già gravemente malata sanità siciliana.