Continua ad aumentare il numero degli esponenti politici del PDL in Sicilia che hanno deciso di autospendersi a seguito della decisione della segreteria nazionale del PDL di sospendere Cimino, Buifardeci e Gentile che hanno accettato di entrare nel secondo governo Lombardo.
Gli ultimi, in ordine di tempo, sono l’assessore della Giunta La Fata del Comune di Carini (PA), Giuseppe Badalamenti e due consiglieri, Francesco Monterosso ed Emilio Russo.
I tre, ritengono che solo una nuova stagione politica incarnata dalle idee del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianfranco Miccichè potrà ridare lustro e dignità al movimento politico del PDL.
Affermano i tre, di nutrire amore per la terra di Sicilia ma il loro problema è quello di dare lustro e dignità al partito.
Questa affermazione appare la chiave di lettura di tutto la faccenda delle autospensioni. Sembra che per tutti nel PDl, ma è cosa comune in tutti partiti, lo scopo primario sia quello di affermare la giustezza di un pensiero politico di parte, in questo caso di Miccichè, nonchè dare lustro e dignità al partito, e non di lavorare per gli interessi dei siciliani e della Sicilia.
Insomma, sembra trattarsi di una normale storia di “correnti” all’interno di un partito e a nessuno sembra interessarsi dei veri problemi del territorio.
Niente a che vedere quindi con il sicilianismo e l’autonomia.