E’ incredibile ma quello che è successo è di una gravità unica nei rapporti internazionali tra due stati.
L’Italia soggiace ai voleri ed ai capricci del leader libico senza batter ciglio e accetta con gli smaglianti sorrisi del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, il comportamento irriverente ed oltraggioso che Gheddafi ha mostrato ancor prima di atterrare a Roma.
E’ inaccettabile che un capo di stato che capo di stato per sua stessa ammissione non è, minacci di virare per Tripoli se ad attenderlo non c’è il Presidente del Consiglio italiano; ed è altrettanto inquietante constatare, secondo fonti di stampa, che Berlusconi che “accusa” il solito torcicollo, si sia precipitato a Ciampino per ossequiare Gheddafi.
Cosa dire dell’oltraggiosa esposizione sulla divisa del “colonnello” di foto che ritraevano la cattura da parte dell’esercito italiano d’occupazione, di un leader libico che si è battuto per oltre un ventennio contro l’Italia.
Se a questi due episodi si aggiunge il caso della tenda beduina fatta installare dal governo italiano a Villa Doria Pamphilj a Roma per ospitare, come di suo gradimento, Gheddafi, viene da chiedersi quali enormi interessi economici di forti gruppi di potere finanziario ed industriale abbiano potuto l’Italia ad accettare di essere offesa ed umiliata da Gheddafi in caso propria.
L’Italia colonialistica ha chiesto scusa alla Libia perché in Libia non può sfruttare le risorse di quel paese senza “compromessi” e sottomissioni.
In Sicilia, colonizzata e stuprata con violenza, l’Italia si arricchisce senza pudore.
Forte con i deboli e ebole con i forti.
Bravo Gheddafi, in una sola giornata ha sbeffeggiato in “trasferta” un intero popolo davanti ad un sorridente Presidente del Consiglio.