venerdì, Settembre 20, 2024
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Sicilia. La buona amministrazione regionale, ovvero, bilancio in perdita e mal governo

Il fallimento!
Il fallimento!

Ed ora anche la Corte di Conti, per quello che conta in questa Italia fatta di enti che “verificano” ma sono praticamente senza poteri, boccia la Regione Siciliana e dopo aver parificato il bilancio 2008 denuncia una fase di deterioramento della finanza regionale.
Se con la Corte tutti i saldi fondamentali del bilancio presentano valori negativi e sono aumentati i ritmi di crescita della spesa corrente mentre l’indebitamento è cresciuto dell’83,14% che porta il debito complessivo ad oltre 5 miliardi di euro di cui 460 rimborsati dallo stato e 4,5 milioni a carico della Regione stessa.
L’unico dato positivo, in termini puramente economici, è quella della spesa sanitaria che comunque assorbe circa il 53% del bilancio regionale.
Ma l’unico dato positivo lo si deve non al miglioramento della sanità ed al contenimento dei costi, degli sprechi e della rimodulazione del sistema “fallimentare” e clientelare, ma solo ed esclusivamente ad indiscriminati tagli che hanno ridotto drasticamente le prestazioni sanitarie, lasciando tra l’altro, e con la nuova legge aumentandoli, un esercito di topo manager politicizzati a ricoprire posti di sottogoverno con lauti stipendi e senza alcuna personale responsabilità.
Questo è quanto si dice una “buona amministrazione” regionale siciliana. Una azienda pubblica sarebbe già fallita e gli amministraotri mandati a casa e chiamati a rispondere in solido delle loro responsabilità, ma siamo in Sicilia, dove il sole, il mare ed il buon cibo fa dimenticare anche d’esistere.

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