Il nome dato alla casa di cura “Ospitalità Iblea” non induca all’ottimismo. Secondo quanto riportato da agenzie stampa (AGI) per i quindici ospiti anziani assistiti sembra che non c’èra cibo a sufficiente e quindi dopo una visita dei NAS dei Carabinieri che hanno accertato l’assoluta mancanza di generi alimentari necessari a soddisfare le esigenze minime di alimentazione, il Sindaco della città non ha trovato di meglio che trasferire gli “ospiti” in un’altra struttura.
A vergogna si aggiunge quindi vergogna spostando come tanti oggetti poveri anziani che hanno bisogno di cure e tranquillità.
Il motivo di questa altra vergogna è sempre lo stesso: economico. I dipendenti non vengono pagati da due anni e i fornitori hanno tagliato le forniture per “mancanza di pagamento”.
Le case di cura ONLUS in Sicilia, con amministrazioni politiche o politicizzate, sono quasi tutte “formalmente” falliti perché pieni di debiti per svariati centinaia di milioni di euro.
Le responsabilità? Il solito scaricabarile. Nessun colpevole, tutti bravi amministratori e politici.
E la Regione sta ancora a guardare senza prendere provvedimenti che non siano i soliti finanziamenti a pioggia che tanto piacciano al clientelismo siciliano.