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SANITA’: RUSSO: “CONTI A POSTO” … ma deve 680 milioni ai medici specializzati dal '82/al 91

Mentre l’assessore Russo si autocelebra affermando di aver fatto risparmiare, sulla pelle degli assistiti che hanno visto diminuire servizi e prestazioni aggiungiamo noi, oltre 400 milioni di euro, rimane ancora irrisolta la questione degli oltre 17 mila medici che si sono specializzati nel periodo 1982 – 1991 e che non hanno ancora ricevuto la considerevole somma di 40 mila euro ciascuno a loro dovuta per legge.
La Direttiva Comunitaria del 1982 (82/76 CEE) aveva stabilito, come è noto, in favore dei medici il diritto di ricevere una “adeguata remunerazione’ per il periodo di specializzazione svolto, periodo in cui i medici hanno lavorato praticamente gratis nelle corsie degli ospedali universitari. Tale Direttiva, recepita in Italia solo nel 1991 (con il D.Lgs. 8 agosto 1991, n.257) limitatamente agli specializzati iscritti ai corsi a partire dall’anno accademico 91/92, ha previsto l’importo di lire 21.500.000 per ogni anno di specializzazione, senza nulla riconoscere ai medici immatricolatisi alla specializzazione negli anni accademici che vanno dall’82/83 al 90/91.
La Corte di Giustizia Europea, con sentenza del 25/02/1999, e con successiva sentenza del 31/10/2000, ha affermato il diritto alla remunerazione anche in favore dei medici che hanno svolto il corso di specializzazione dopo il 1982, termine ultimo fissato dalla citata Direttiva comunitaria, per conformarsi ad essa da parte di ciascun Stato. Sulla scorta di tali sentenze della Corte di Giustizia, anche i nostri giudici, con sentenze anche della suprema Corte di Cassazione, hanno riconosciuto il diritto dei medici italiani che hanno frequentato le scuole di specializzazione tra gli anni 82/83 e 90/91, ad ottenere dallo Stato italiano il pagamento ad “una adeguata remunerazione’ (Cfr Sent. Cass., III Civile, 7630/2003; Cass., Sez. III, n. 3283/08; Tribunale Civile di Roma, Sez. II, n. 24828/2006; CDS sez. sesta, 4954/04 e altre). Sicchè già un migliaio di medici già hanno avuto ragione e hanno percepito i soldi sottratti con gli interessi.
Ora anche in Sicilia il CODACONS scende in campo e avvia la più grande azione giudiziaria collettiva per circa 17.387 medici della regione rimasti senza compenso al fine di far avere loro quanto spettante. 
 “Qualcuno al ministero si chiede ancora come ha fatto la Sicilia a risparmiare oltre 400 milioni di euro in poco meno di un anno. Posso rispondere senza esitazione: perché siamo riusciti a dare un valore economico alla legalità….” Questo è quanto afferma Russo e continua “…I nostri conti sono a posto e le turbolenze politiche di queste ultime settimane non potranno certamente influenzare il giudizio che il “tavolo tecnico ministeriale” . 
Noi ci chiediamo se al MInistero qualcuno sa dei 680 milioni di euro dovuti agli specializzati e che una class action colossale sta per partire contro la Regione Siciliana.

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