giovedì, Novembre 14, 2024
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Emergenza rifiuti a Palermo. Arriva il "Salvatore" e oplà rifiuti saranno rimossi

Era prevedibile. Creata l’emergenza a causa per dei soliti clientelismi che si possono chiamare  7000 assunzioni “elettorali”, la politica siciliana ha sentito la necessità di invocare  il “Salvatore” che questa volta porta il nome di Bertolaso. 
E oplà, improvvisamente si crea un clima costruttivo e si trovano immediate soluzioni. Il Presidente del COnsiglio dei Ministri del governo nazionale probabilmente arriverà a Palermo e troverà le strade libere, come si conviene ad una alta personalità (è stato fatto anche per Napolitano) e forse riunirà il COnsiglio dei Ministri a Palazzo Reale, non per l’emergenza rifiuti, ma per affermare la superiorità della politica nazionale sulla Carta Costituzionale e sullo Statuto.
Quando il Presidente della Regione dichiarò che avrebbe formato un tavolo tecnico per il problema rifiuti, pensavamo, anche sulla base del clima “nuovo” di autonomia e governo responsabile, che introno a questo tavolo si dovessero riunire Regione e Comune. 
Pensavamo che l’emergenza sarebbe stata risolta “dagli uomini veri” della politica siciliana che avrebbero approfittato del caso Palermo per … realizzare un piano regionale rifiuti al di là del piano nazionale che prevede “soltanto” inceneritori” e delle assicurazioni di Silvio Berlusconi che continua a dire, senza che nessuno lo contraddica (!), che gli inceneritori inquinano “come due auto di piccola cilindrata”.   
Niente di tutto questo. La politica siciliana, ancora in fasce e bisognosa quindi del latte materno, ha dovuto chiedere al governo nazionale di intervenire con la protezione civile, quindi Bertolaso, e    il prefetto di Palermo, lunga manu incostituzionale del governo romano in Sicilia.   
Massimo Russo, l’uomo che ha “salvato” la sanità siciliana da un commissariamento governativo operando un “riverniciatura a freddo” del sistema fallimentare sanitario siciliano e tagliando drasticamente i servizi ai cittadini, dopo l’incontro con Bertolaso in prefettura, dichiara che  “c’è stata piena concordanza sulle linee di intervento che sono state decise nel ‘tavolo tecnico’. Il primo urgente obiettivo è stato raggiunto, entro pochi giorni verranno rimosse le 4400 tonnellate di immondizia che giacciono per le strade di Palermo. Era questo il primo dovere nei confronti dei cittadini. Sono grato a Bertolaso che si è confermato uomo delle istituzioni e che ha messo a disposizione della città la sua indiscutibile esperienza … adesso aspettiamo la verifica del 15 giungo …. Ringrazio i sindacati e i lavoratori per l’alto senso di responsabilità dimostrato …” 
Ci chiediamo, e c’èra bisogno di attendere il “salvatore” per intervenire e trovare soluzioni che il sindaco Cammarata non è riuscito a trovare? 
Non sarebbe stato necessario “imporre” al sindaco di Palermo e al direttore generale dell’AMIA di dimettersi? 
Cresceremo veramente o stiamo assistendo ad una recita filodrammatica?

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