Il Deputato UDC Giuseppe Lo Giudice risponde con un affondo alle dichiarazioni dell’assessore alla sanità Massimo Russo che aveva giudicato privo di fondamento l’allarme lanciato da Lo Giudice circa il taglio del 10% per l’acquisto di prodotti fgaramceutici. Con una nota stampa Lo Giudice afferma «L’assessore Russo è troppo impegnato nella campagna elettorale del trapanese per potersi leggere, con la necessaria perizia di tecnico, le carte del suo assessorato. Altrimenti saprebbe che l’Azienda Ospedaliera S’Antonio Abate di Trapani, con lettera del 23-04-09 (protocollo del Direttore Generale n° 174) indirizzata ai responsabili delle Unità Operative, ha paventato, proprio in virtù della direttiva del distratto assessore (la n° 4923 del 17-04-2009), la sospensione dei ricoveri dei malati oncologici “le cui terapie rappresentano una delle principali voci di spesa”. Farebbe pertanto bene l’assessore a sospendere la campagna elettorale e a dedicarsi concretamente alla salute dei cittadini piuttosto che alle sorti politiche dei suoi amici. In quanto alle carte, se non trova il tempo per leggersele da solo, se passa nel mio ufficio all’Ars, i miei collaboratori gli toglieranno l’incombenza della faticosa lettura. Dovrà solo limitarsi ad ascoltare»
Queste toccate con risposte a filo diretto ci appaiono come un semplice esercizio di propaganda elettorale perché se quanto afferma Lo Giudice, e cioè che Russo non legge neanche i rapporti del suo assessorato e non sa cosa succede all’interno dell’ASL, sembra altrettanto vero che Lo Giudice “elude” di denunciare con forza i veri problemi della sanità che rimangono: dispotismo, sistema di baronie, sprechi, privilegi, organizzazione inefficiente, servizi inefficienti, professionalità di medici e personale infermieristico in generale non adeguata,strutture fatiscenti, apparecchiature di diagnostica per la maggior parte da rottamare e, dulcis in fundo, la spesa sanitaria che sembra a carico dei cittadini perché i ticket in Sicilia, Lo Giudice dovrebbe saperlo, sono mediamente del 200/300% superiore che nel resto d’Italia e si arriva all’assurdo che alcune prestazioni eseguite sia in strutture convenzionate o in ospedale, costano, ticket incluso, più della prestazione stessa se pagata senza “assistenza”.
Il paradosso e l ‘inconcludenza siciliana che Lo Giudice, medico, dovrebbe sapere e ed avere il coraggio di denunciare.