Fino a qualche decina d’anni fa si poteva ascoltare il politico di questo o quel partito parlare di ideali e di valori.
Erano i valori, racchiusi all’interno del gruppo politico che faceva nascere un partito. Erano gli anni della politica democratica, solidale e per il popolo, almeno questo dicevano gli eletti. C’era l’arco costituzionale e c’era la Costitituzione … per gli italiani.
Poi arriva tangentopoli, scopre l’imbroglio, i nuovi re democratici messi a nudo, l’onesta della politica svanità in tagenti e mazzette, ed ecco che tra il fuggi fuggi generale, i partiti, alcuni, vengono teoricamente cancellati, ed altri cambiano nome, per pudore.
I trafughi da destra a sinistra, da sinistra a destra, da centro a sinistra e destra e da centro a centro, si contano a centinaia.
Tangentopoli ha fatto sparire il sentimento di lealtà e di attaccamento al partito. Una rivoluzione che trova in questi giorni in cui si parla di veline e “papi”, il suo culmine con candidati che eletti a cariche politiche ed amministrative con un partito, si candidano alle europee con un altro partito non avvertendo la necessità di dimettersi se non da Sindaco, visto che in alcuni casi si è eleggibili e compatibili con la carica di deputato europeo, almeno dal partito.
E’ il caso di Vittorio Sgarbi, Sindaco di Salemi, voluto sulla poltrona di primo cittadino da Giammarinaro ed eletto con una lista (UDC) che è candidato alle elezioni europee nelle lista del Movimento per l’Autonomia di Raffaele Lombardo.
La vittoria dell’incoerenza politica e la dimostrazione, ove mai ce ne fosse stato di bisogno, che i cittadini, elettori, sono solo sudditi che devono solo comportarsi come gli viene ordinato dalla casta eletta.
I principi e i baroni del tanto amato “risorgimento” sono tornati a governare … in democrazia.