E’ fuor di dubbio che dal primo minuto in cui saranno resi noti i risultati elettorali che in Sicilia la politica aprirà la campagna della resa dei conti e Lombardo rischia seriamente di pagare un conto salato se non dovesse superare lo sbarramento del 4%.
In questi giorni la casta siciliana sta dando battaglia e la parola d’ordine è : tutti contro tutti.
Nel PDL la corrente Schifani-Alfano è contro quella che fa capo a Miccichè-Bufardeci-Cimino.
Dall’MPA c’è un travaso di politici “incaricati” verso altri partiti, UDC compreso.
Iacolino è stato prenotato per Strasburgo da Angelino Alfano che così ha risposto al “nemico” Miccichè che gli ha messo contro il fidato Michele Cimino.
Il Presidente dell’ARS che dichiara : “quello di Lombardo è il peggior governo degliultimi 15 anni”.
Due assessori che non firmano la finanziaria per “impegni” o “contrattempi, salvo provvedere a seguito di minaccia di “licenziamento” da parte del Presidente.
decreti firmati e revocati (Scoma /Lombardo).
Cosa dire poi, a livello locale dove la casta è arrivata a partorire qualcosa di assurdo. A Mazara infatti, il candidato voluto da Giammarinaro (ancor auna volta dopo Salemi), sembra appoggiato anche dall’ex magistrato Massimo Russo (!), da Calogero Mannino e da Peppe Lumia.
Neanche Priandello avrebbe potuto immaginare una situazione tragicomica come quella della politica siciliana.
Non ha senso oggi parlare di cuffarismo o lombardismo, di posti di potere, di clientelarismo, di casta o quant’altro. Ormai siamo giunti all “assunzione” della casta.