E’ incredibile, ma leggendo attentamente quanto i responsabili dei vari movimenti, partiti, associazioni e fondazioni siciliane e sicilianiste scrivono a proposito dello scossone operato da Lombardo, ci si rende conto che la galassia autonomista e indipendentista siciliana sembra aver trovato il collante che mancava per far decollare l’autonomia “vera”.
Sono decine le associazioni , i movimenti e partiti sicilianisti e hanno una base elettorale consistente ma per la loro frammentazione e per le loro divisioni, non hanno mai potuto e saputo dare un valido contributo all’autonomismo siciliano.
Per la prima volta in 63 anni, un politico a cui nessuno in verità dava credito autonomista, e che all’inizio del suo percorso con l’MPA ha sbandato paurosamente verso il consociativismo politico vecchia maniera, sembra avere seriamente imboccato la strada della politica siciliana e sicilianista.
E improvvisamente, le divisioni interne al sicilianismo sembrano dissolversi e tutti si ritrovano a supportare il Presidente Lombardo in un momento in cui è oggetto di pesanti pressioni da parte delle potenti macchine da guerra nazionali.
E che il supporto a Lombardo da parte della galassia sicilianista questa volta non ha secondi fini perché viene dato non al potente di turno, ma si affianca ad un uomo che mostra la volontà di agire ed amministrare per il popolo siciliano e si pone contro l’arroganza del potere romano.
Adesso , al là di ogni considerazioni di opportunità politica, Lombardo sembra aver fatto rinascere l’orgoglio siciliano e ha un popolo che sembra seguirlo. Non sarà il nuovo Vespro Siciliano, ma certamente può essere l’inizio di una vera rivoluzione culturale e politica.
Sarà difficile per lui ritornare al consociativismo nazionale anche se a Roma moltissimi esponenti politici “siciliani” , anche alcuni che ricoprono alte cariche istituzionali, remano contro l’autonomia siciliana.
Un nome per tutti. Un certo Vizzini (palermitano) che ieri ha firmato un DDL con una proposta di legge per modificare “arbitrariamente” lo Statuto siciliano.
Dimostrazione a Giorgio Napolitano, che inutilmente parla di rispetto della Costituzione, di come gli interessi delle lobbies politiche sono al di sopra delle leggi e della stessa Carta Costituzionale.