martedì, Novembre 26, 2024
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AUTO. Termini Imerese al centro della geopolitica internazionale?

Dopo l’annuncio di Fiat di voler acquisire il controllo di OPEL,  operazione seguita dalla chiusura dell’accordo con General Motors  negli States, si è materializzato lo spettro dei lucchetti allo  stabilimento automobilistico di Termini Imerese in Sicilia.
Tuttavia la casa automobilistica torinese, è talmente indebitata che  se è riuscita ad ingannare i politici europei e americani(più o meno  consapevoli) nulla può fare contro le banche creditrici, per cui la 
prospettiva di chiudere due stabilimenti in Italia, uno al nord ed uno  al Sud. Ma è solo del Sud che oggi si parla sui giornali e ciò desta  parecchia preoccupazione.
Il governatore siciliano Lombardo è ormai avversato da tutti in  Regione, odiato dal PDL isolano, attaccato duramente da Cuffaro che ha  acquisito inspiegabilmente grosse linee di credito presso quella 
stampa italiana che solo fino a qualche mese fa lo additava come  “mafioso”, infatti le sue recenti dichiarazioni poco corrette e  provocatorie nei confronti del presidente della regione siciliana, 
sono andate sulle prime pagine di tutti i giornali.
Saranno questi i motivi per cui la Fiat ha deciso di chiudere Termini  Imerese e non Pomigliano D’arco, e che i suggeritori stiano tra le  fila di quelli che non vogliono più Lombardo tra i piedi?
In effetti la chiusura della SicilFiat, sarebbe una botta notevole in  campagna elettorale, i malumori sarebbero intercettati e rigettati  facilmente dai media verso il partito della presidenza, in corsa  elettorale per il raggiungimento del fatidico 4% alle europee.
Ma ecco che un evento inaspettato scompiglia tutte le carte in tavola,  dalla Russia il primo ministro Putin fa sapere che anche loro sono in  gara per l’acquisto di Opel.(1) “La compagnia austro-canadese Magna ha chiesto alle istituzioni  finanziarie russe e a Gaz di fare una proposta per Opel, ha detto  Putin, secondo la trascrizione dell’intervista con un giornale  giapponese fornita dal governo russo.Fanno eco dei media tedeschi  secondo i quali Magna acquisterebbe Opel insieme a Gaz e alla banca  statale russa Sberbank”
Appena appresa la notizia, Berlusconi sicuramente preoccupato di non  poter godere del successo di un accordo tra FIAT ed OPEL, fa sapere  che sarebbe andato in Russia ad incontrare prima Putin e poi Medved(2).
“Il governo russo rende noto che l’incontro avverrà il 15 maggio nella  località turistica sul Mar Nero dove l’ex leader del Cremlino ha una  dacha. Il giorno successivo – secondo quanto reso noto in precedenza 
dal Cremlino – il 16 maggio il presidente della Federazione Russa  Dmitri Medvedev riceverà il presidente del Consiglio fuori Mosca per  una visita di lavoro.”
Putin cederà sicuramente alle richiesta di Berlusconi di desistere  all’acquisto di Opel. Sul piatto della bilancia c’è l’hub energetico  del Sud Italia, sul quale la Russia sta puntando tutto e nel quale 
sarà convogliato tutto il gas che proviene da Russia-Asia e  dall’Africa per il rifornimento della UE.
Ma i russi saranno disposti a subire il “ricatto” berlusconiano senza   chiedere un’adeguata controparte?
La chiusura della fabbrica siciliana di Termini Imerse porterebbe un sicuro scompiglio nella politica siciliana e potrebbero  avvantaggiarsene delle parti politiche poco consone al piano russo  degli approviggionamenti energetici.
Non dimentichiamo che i russi sono fortemente ostili alla costruzione  del rigassificatore di Priolo (di proprietà anglo-olandese) mentre  sponsorizzano il rigassificatore di Porto Empedocle, perchè dovrà 
accogliere il gas estratto dai giacimenti di proprietà russa in  Nigeria(3).
L’attuale governo di maggioranza in Sicilia, grazie ai provvedimenti legislativi ha finora dimostrato di appoggiare gli interessi russi.
Per questa ragione a Mosca, Putin potrebbe fare a Berlusconi una  clamorosa proposta:
Nel caso in cui Fiat, a seguito della decisione di acquistare l’Opel  dovesse chiuedere la fabbrica palermitana della FIAT, il colosso russo  MAGNA-GAZ si impegnerebbe ad acquisire lo stabilimento SicilFIAT di 
Termini.
Ragionandoci bene, questa operazione oltre ad evitare scossoni  all’equilibrio politico fin qui mantenuto che gioca a favore della  federazione russa, comporterebbe il posizionamento strategico di  un’altra importante industria russa nelle Due Sicilie, come è gia  avvenuto in altri settori(4).
Sapremo tutto prima della scadenza elettorale di giugno.
Davide Cristaldi
(1) Borsa Italiana, 10 maggio 2009
(2) Virgilio Notizie, 13 maggio
(3)”Si farà il rigassificatore di Agrigento, col gas nigeriano”, gennario 2009
(4) “L’accordo con la Russia da i primi frutti: benzina scontata in 
Sicilia”, luglio 2008

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