E’ la domanda che i cittadini di Salemi che assistono alle stranezze del Sindaco Sgarbi, voluto dal referente locale UDC Giammarinaro, probabilmente si stanno cominando a fare dopo aver saputo della nomina ad assessore “ai sogni” dello psichiatra, psicologo e scrittore Paolo Crepet . La città – ricorda Sebastian Rotella, estensore di un articolo su Sgarbi pubblicato su Los Angeles Times il 17 aprile scorso – “è stata fondata dagli arabi nel 9° secolo, e il suo nome deriva dall’arabo “salaam” (pace). In una regione a forte presenza mafiosa, Salemi è nota come il feudo politico del clan Salvo. Nel 1987, i Salvo, ospitarono un vertice presumibilmente clandestino durante il quale un primo ministro italiano ha scambiato il rituale “bacio d’onore” con l’assassino capo della mafia“.
Forse potrebbe essere questo poco edificante riferimento per cui Sgarbi ha sempre minacciato querele in Italia, il motivo che avrebbe impedito al suo prolifico ufficio stampa di inviare come preannunciato, almeno fino ad oggi, copia dell’articolo tradotto in italiano.
“Il Sindaco (Sgarbi) vuole mettere Salemi sulla mappa” è questo il titolo di un reportage di Sebastian Rotella che spiega senza mezzi termini, la figura e la storia pubblica dell’attuale Sindaco. Un quadro che appare poco edificante e che si può racchiudere nelle affermazioni di Alexander Stille che definisce la vita personale di Sgarbi “selvaggia, disordinata e stravagante, che necessita di un generoso flusso di cassa da mantenere“.
Sempre su LAT, Rotella afferma che “L’invasione (di Sgarbi a Salemi) è paragonabile a un gruppo di celebrità da New York in visita in una città in Sud Texas. Il suo consulente per i diritti umani, la creatività e la comunicazione è il fotografo Oliviero Toscani, il creatore di campagne pubblicitarie Edgy Benetton con americani condannati a morte e malati di AIDS. Fulvio Pierangelini, un noto chef toscano, funge da consulente per le mani in pasta. Graziano Cecchini, uno swashbuckling (termine intraducibile che indica più o meno un illusionista) balzato alla notorietà per aver colorato di rosso l’acqua dellla Fontana di Trevi a Roma, ha preso il portafoglio Nulla“.
Adesso arriva l’assessore ai sogni per completare il quadro dipinto da Sgarbi e che non sembra portare nulla a Salemi ma tanto, probabilmente, in termini di immagine a lui, che secondo Stille necessità di “un generoso flusso di cassa” che si potrebbe tradurre nella “necessità di reperire un generoso flusso di denaro”.
Da qui, probabilmente, la necessità di apparire e stupire con roboanti dichiarazioni ed annunci che appaiono solo pura propaganda.
Come e più del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, Sgarbi che in questo momento di ribalta ha tanti pronti a “tèniri ‘a mula”, non sembra sorprendere, per la sua campagna mediatica fatta di parole e proclami che appaiono appunto come pura propaganda.
La politica seriosa, a volte inconcludente, a volte illuminata, sembra divernire, “stravagante ed illusoria”.
Sgarbi, “duci di mussu”, ci sta dimostrando che in fin dei conti, che dietro l’apparente serietà, la politica non sarebbe altro che un teatrino dove si esibiscono illusionisti e comparse.
E il popolo, “siminatu braccu”, si riunisce intorno agli illusionisti e applaude felice.