lunedì, Novembre 25, 2024
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Province. Il Ministro Brunetta vuole attuare in Italia lo Statuto Siciliano

Non si può dire certo che al Ministro Brunetta manchino le buone idee sulla semplificazione della politica .
Nel corso di una intervista andata in onda su TGcom, il Ministro ha dichiarato che : “… Si è detto tante volte ma nessuno ha mai osato: abolire le province. Accadrà adesso anche se ‘abolire’ è un termine non corretto: gli enti intermedi che stanno a metà strada tra Comune e regione saranno ‘svuotati'”.
Cosa di concreto prevede questa riforma è presto detto. Le province rimarranno come struttura amministrativa ma i suoi rappresentati istituzionali, presidente, giunta e consiglio, saranno sostituiti da Sindaci dei comuni che ne gestiranno, a similitudine di un consorzio, le attività politiche ed amministrative. In pratica si azzera qualche miliardo di euro in stipendi ed appannaggi di politici che sono a capo di strutture anacronistiche ed intutili.
Il Ministro Brunetta deve aver letto con attenzione lo Statuto di Autonomia della Regione Siciliana che, oltre 60 anni fa innovava la politica regionale, abolendo le province (art. 15 Statuto) sostituendole con i “liberi consorzi di comuni”  che sembrano proprio l’architrave della riforma Brunetta.
In Sicilia sappiamo tutti come è finita, una legge regionale ed un colpo di mano della Corte Costituzionale, hanno permesso alla casta politica di far entrare dalla finestra quello che i padri fondatori dello Statuto avevano eliminato. La Corte ha giustificato l’intervento della Regione Siciliana ma il fatto che la norma sia ancora “prevista” nello Statuto (art. 15) ancorchè non attuata la dice lunga sull’incostituzionalità della norma  e della sentenza della Corte. 
Adesso Brunetta vuole eliminare un mare di politici inutili e ridurre drasticamente la spesa della politica. 
Gli auguriamo buon lavoro e speriamo che in un futuro non lontano non ci saranno più elezioni per le province.

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