Botta e risposta tra Incardona e Lombardo sul problema della formazione. In gioco ci sono 200 milioni di euro che fanno gola a molti e soprattutto ai sindacati che come la CISL che gestisce 150 mila ore formative (fonte Incardona), la fanno da padroni.
Sono 180 le associazioni, sindacati, e altre organizzazioni definite eufemisticamente ENTI gestori che hanno costruito intorno alla formazione una vera e propria fabbrica di lavoratori precari senza che la formazione stessa dia risultati in termini di occupazione e qualità di programmi.
Ora Incardona si sente messo all’angolo dal Presidente della Regione che, sembra su suggerimento dei sindacati, ha sfiduciato il suo assessore accantonando il piano da questi preparato, approvato e pubblicato.
Ma Incardona paga, secondo la sua stessa dichiarazione, un comportamento poco “equidistante” di un suo dirigente del dipartimento del Lavoro, Patrizia Monterosso, e denuncia di avere trovato un sentiero pieno di ostacoli nella preparazione del piano per la formazione professionale 2009. “Per avviare il nuovo piano ho trovato un muro da parte della dirigente del dipartimento regionale della formazione, Patrizia Monterosso che è stato sostenuto dal cemento messo da Lombardo”.
La formazione professionale, una torta da quasi 200 milioni di euro l’anno, 180 gestori e 7 mila dipendenti. Un pianeta che assorbe ossigeno (soldi pubblici) e restituisce anidrite carbonica, nel senso che alla fine tutto il pianeta non produce assolutamente nulla per la collettività.
Si litiga quindi e si mette in discussione l’alleanza politica che ha portato Lombardo a Presidente della Regione per motivi che appaiono meno nobili di quelli che appaiono.
Non abbiamo registrato fin qui nessuna dichiarazione su come riorganizzare un settore che ingoia milioni di euro come un grande buco nero.
Ma questo non importa a nessuno. Basta dividersi la torta.