Secondo il presidente della Regione Raffaele Lombardo, il suo governo in pochi mesi ha ridotto la spesa sanitaria di 400 milioni di euro che gli ha permesso di accedere al mutuo di 2 miliardi per soddisfare i creditori.
Sempre secondo Lombardo, “la Regione potrà dimostrare di aver mantenuti gli impegni assunti nel 2007 e soprattutto di averli mantenuti grazia all’impegno ispirato al rigore e all’efficienza, profuso dall’intero governo e dall’assessore Massimo Russo, in maniera particolare, e di averlo fatto ancor meglio di quanto avrebbe potuto fare un commissario“.
E’ difficile comprendere l’euforia che pervade il presidente Lombardo perché la stretta economica ha colpito esclusivamente la quantità e la qualità dei servizi (non) garantiti ai cittadini che, ricordiamo, nell’ultimo anno di gestione Cuffaro si sono visti aumentare l’addizione regionale IRPEF per sanare il bilancio della sanità.
Se invece di inviare comunicati stampa trionfanti, il presidente si recasse in giro per gli ospedali e per i presidi sanitari, si renderebbe conto che anche i paesi del terzo mondo hanno strutture e servizi superiori a quelli siciliani.
Nel piatto della bilancia rimangono disservizi, sprechi, baronie, mancanza di organizzazione territoriale, mancanza di professionalità in tutti i settori e management di nomina politica che hanno portato solo perdite ai bilanci diminuendo quantità e qualità dei servizi.
Se questo è un dato per cui andare fieri, è ben poca cosa “l’ispirato impegno” profuso dal governo regionale e dall’assessore Russo.