“Lo aveva denunciato la nostra presidente, Sonia Alfano, tre settimane fa a Treviso;. Il clan Lo Piccolo, attraverso l’Avvocato Marcello Trapani, stava investendo i proventi delle proprie attività illecite nei lavori di riqualificazione del Porto di Chioggia, in Veneto, e nella realizzazione di un complesso immobiliare. La circostanza denunciata dalla nostra presidente, e sulla quale stava già indagando la Procura di Palermo, è da poco stata confermata dallo stesso Avvocato Trapani durante le dichiarazioni rese ai giudici palermitani”. Lo affermano in una nota i componenti dell’ Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia che esprimono “preoccupazione per lo stato di illegalità in cui versa l’Italia tutta, stretta ormai, dalla Val d’Aosta alla Sicilia, nella morsa delle mafie come mai era accaduto prima”.
“E’ necessario – proseguono i familiari nella nota – che i cittadini del nord Italia prendano coscienza dello stato in cui versano i propri territori e smettano di vivere nell’illusione che esistano delle “zone immuni” dalle infiltrazioni dei clan. Affidare il controllo della legalità solo alla magistratura o alle amministrazioni locali risulta oggi essere insufficiente poichè troppo spesso accade che le Istituzioni, anche quelle che crediamo essere sane poichè lontane dai luoghi d’origine delle mafie, vengano prese d’assalto da uomini dell’antistato. Ed anche laddove la magistratura risulti essere sana, l’apporto di denuncia e mobilitazione della società è un elemento imprescindibile per l’efficacia dell’azione dei magistrati.
Il nostro paese – affermano ancora i familiari nella nota – vive uno dei periodi più bui della sua storia. E’ compito dei cittadini svegliarsi per riprendere in mano il proprio territorio ed arginare tramite le denuncie e la mobilitazione sociale, gli affari e le infiltrazioni dei clan che ad oggi hanno invaso tutte le regioni italiane”.