La LAV Sicilia saluta con favore l’Ordine del Giorno presentato il 25 marzo all’Assemblea Regionale Siciliana dal deputato del PD Pino Apprendi e votato all’unanimità, che aiuterà a fare chiarezza sulla destinazione dei fondi per contrastare il randagismo. L’Ordine del Giorno rivela sconcertanti particolari sulla destinazione dei fondi sul randagismo che il Ministero della Salute ha destinato all’Assessorato Regionale alla Sanità: soldi
spesi – si legge nell’atto parlamentare – “addirittura allo scopo di acquistare tendaggi e arredi, distraendo somme altrimenti destinate alla prevenzione del randagismo”.
Nell’Ordine del Giorno si evidenzia, purtroppo, l’assoluta inadeguatezza delle politiche e delle iniziative regionali in materia di prevenzione del randagismo e di anagrafe canina e in particolare si “rileva una stridente differenza tra quanto dichiarato dal Sottosegretario Martini a proposito dei trasferimenti disposti in favore della Regione siciliana e gli impegni assunti dall’Assessorato regionale alla Sanità che solo recentemente ha impegnato e in parte assegnato, attraverso bandi, meno di un milione di Euro ai Comuni, consorzi di Comuni, Aziende sanitarie locali e associazioni di volontariato”.
L’Ispettorato Veterinario dell’Assessorato regionale viene accusato di essersi contraddistinto per ripetuti episodi d’inerzia e per una condotta che ha anche arrecato danni all’immagine turistica della Regione. Infine, con l’atto parlamentare si chiede al Governo regionale di fornire una puntuale elencazione dei trasferimenti ricevuti dallo Stato e un’esaustiva rendicontazione degli impegni assunti, di verificare se gli assegnatari di fondi e dei relativi incarichi abbiano raggiunto gli obiettivi prefissati nonché di accertare e perseguire le responsabilità amministrative e omissive di quanti hanno determinato, nel tempo, l’attuale condizione di disastro nella gestione della lotta al randagismo.
La LAV Sicilia ha incaricato i propri legali di depositare una richiesta d’indagine alla Procura regionale della Corte dei Conti, per verificare come questi fondi sono stati spesi, non spesi o non recuperati.
L’Associazione si augura che i dati relativi alla destinazione dei fondi per il randagismo siano forniti al più presto: questo aiuterà a fare piena chiarezza e ad accertare eventuali responsabilità.
Domani Sabato 28 e domenica 29, infine, la LAV sarà presente in 300 piazze d’Italia e, in Sicilia, a Palermo, Catania, Caltanissetta, Enna, Messina, Siracusa e Trapani: presso i tavoli allestiti dai volontari sarà possibile firmare una petizione regionale indirizzata al Presidente della Regione e all’Assessore Regionale alla Sanità con la quale la LAV propone degli interventi concreti al fine di affrontare seriamente il fenomeno del randagismo, ormai divenuto nell’Isola una vera e propria emergenza. Numerose le proposte della LAV far rientrare tale emergenza:
– l’istituzione di un Garante regionale per il controllo sull’applicazione degli strumenti legislativi previsti per il contenimento del randagismo e la tutela degli animali;
– un controllo capillare sull’adempimento da parte dei Comuni (con messa in mora e commissariamento per quelli inadempienti) delle prescrizioni dettate dalla Legge Regionale n.15/2000;
– l’istituzione di un’Agenzia regionale per i diritti animali competente per i controlli e la regolamentazione dell’attività di canili e rifugi;
– un piano periodico di controllo a tappeto dei microchip dei cani padronali da parte della Polizia Municipale o di altro organo di polizia;
– l’istituzione di una commissione per la modifica della L.R. n.15/2000 e del relativo Regolamento esecutivo;
– la realizzazione di un piano regionale di repressione degli abbandoni (articoli 727 e 544bis del Codice penale) e del fenomeno degli avvelenamenti.