Le somme di denaro, i conti correnti e i titoli azionari e tutti i rapporti bancari facenti parte del complesso aziendale potranno essere utilizzati dagli Amministratori giudiziari e non confluiranno nel Fondo Unico per la Giustizia. Il Direttore Generale degli affari Civile del Ministero della Giustizia,Luigi Frunzio ha diramato una circolare Ai Presidenti delle Corti di Appello e ai Procuratori generali comunicando che dovranno confluire nel Fondo unico soltanto i proventi delle aziende in liquidazione, mentre quelli relativi alle attività imprenditoriali esistenti ed attive resteranno nella disponibilità delle Amministrazioni giudiziarie. A renderlo noto è Salvino Caputo,componente la Commissione Regionale Antimafia che nei giorni scorsi aveva evidenziato il pericolo del fallimento delle aziende amministrate dopo la confisca in quanto il trasferimento delle risorse al Fondo per la Giustizia avrebbe impedito alle Amministrazioni giudiziarie di pagare stipendi e fornitori. Intanto gli Amministratori Giudiziari di tutta la Sicilia sono stati convocati per lunedì 2 marzo alle ore 17 presso la Commissione Regionale Antimafia per una audizione in merito alle problematiche emerse in Sicilia a seguito della legge che istituisce in Sicilia il Fondo unico per la Giustizia, ” Il trasferimento delle risorse provenienti dalle confische e dai sequestri – ha affermato Salvino Caputo – alla società ” Equitalia Servizi Spa ” che gestisce il fondo per la Giustizia, avrebbe impedito agli Amministratori dei beni confiscati di potere conservare le risorse necessarie per evitare il fallimento delle aziende gestite.