La lobby feudale siciliana scoperta prima di far danno. L’Altra Sicilia, l’associazione di diritto internazionale istituita oltre un decennio fa e che ha sicuramente il merito di aver “fatto” riscoprire alla casta siciliana il sentimento sicilianista e quello statuto tradito e, soprattutto, offeso dalla Corte Costituzionaleche lo doveva costituzionalmente tutelare, cancella la festa dello statuto che quest’anno doveva avere luogo ad Adrano, perchè da tanti piccoli episodi si è resa conto che qualcuno, molti, ad una iniziale disponibilità, secondo il Presidente Francesco Paolo Catania, hanno fatto seguire una inspiegabile marcia indietro, ma soprattutto, sembra apparire chiaro che si sia messo in piedi un vero e proprio progetto di strumentalizzazione teso a far fallire l’importante appuntamento.
In questa terra di Sicilia sembra che nulla si faccia senza un tornaconto e L’Altra Sicilia si è resa conto che chi parla di sicilianismo e di statuto, lo fa soltanto per interessi di lobby, non certo per vero sentimento sicilianista. L’Altra Sicilia aveva accordato fiducia a molti personaggi che avevano manifestato molto entusiasmo a partecipare a vario titolo alla manifestazione, ma purtroppo ha dovuto ricredersi, in tempo per evitare di venire strumentalizzata.
Duro il comunicato de l’Altra Sicilia, pubblicato sul sito dell’associazione e che vi riproponiamo per intero:
“L’Altra Sicilia vive un momento di profonda delusione perché ci accorgiamo, prima ancora di cominciare, di rischiare una strumentalizzazione: quella di astuti politicanti che, blandendoci, cercano di toglierci quella autenticità e quella carica ideale che è la nostra forza e il loro cruccio maggiore.
Diciamo che avevamo voluto riporre la nostra fiducia in quanti sembravano parlare la nostra stessa lingua.
Sembrava però, perché a conti fatti – vista la massa di “ricercanti” che si sono imbarcati in quel treno, identificate le mire di potere insite in quel progetto – riteniamo di dover fare marcia indietro e smarcarci definitivamente.
Al contrario di quelli che introdussero il cavallo di legno dentro le loro mura, L’Altra Sicilia lascia il cavallo fuori anzi lo spinge nel mare, con fierezza.
Ricordiamo che, contrariamente ad altre associazioni che sono state capaci di accedere a fondi ed avere sovvenzioni per fare attività, la nostra organizzazione ha sempre vissuto di volontariato, degli spazi che ciascuno di noi riesce a ritagliarsi sacrificandoli ad una passeggiata con i figli, una cena romantica o una pellicola distratta.
L’Altra Sicilia, anche a costo di vedersi ridurre le sue possibilità, non accetta oggi di sacrificare alla necessità la sua libertà.
Non riceviamo sovvenzioni, non abbiamo soldi a disposizione, tutto quello che facciamo lo facciamo a spese nostre. Come L’Isola – periodico che tra mille difficoltà riusciamo a ideare, scrivere e ad inviare a tutti gratuitamente (tranne pochi abbonati) – che continua e, anzi, vede il suo consenso aumentare di volta in volta. Questo può bastarci.
C’eravamo impegnati nella celebrazione del 63° Anniversario dello Statuto di Autonomia, avevamo creato un consenso che ci era apparso, sulle prime, autentico. Oggi vediamo ostacoli su ostacoli sovrapporsi all’organizzazione di una manifestazione che aveva raccolto consensi e adesioni eccellenti”.