domenica, Novembre 24, 2024
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ARS: i deputati insorgono per la difesa dello Statuto? Non scherziamo, è la solita manfrina propagandistica

La notizia va ripresa e soprattutto, cercando di evitare di dare spazio alle propagande dei deputati siciliani eletti (meglio dire nominati dai partiti) all’ARS, va analizzata nel suo complesso.
Sembra che i deputati  con un accordo trasversale, ma questo non è una novità all’ARS dato che non c’è mai stata opposizione) stiano pressando il Presidente Lombardo, impropriamente chiamato “governatore” e su questo qualcuno dovrebbe quantomeno andarsi a cercare sul dizionario della lingua italiana il significato di “Presidente” e di “governatore”, affinché questi, secondo il centro destra, applichi l’art, 37 dello Statuto che prevede la riscossione delle imposte da parte della regione per quelle aziende e industrie che hanno stabilimenti in Sicilia ma sede fuori del territorio isolano.
Il centro sinistra, forse per una questione di dignità politica, si rivolge al parlamento nazionale affinché nel DDL in discussione al Senato sul federalismo fiscale, vengano introdotte modifiche tali da garantire alla Sicilia   la specificità autonomistica e salvaguardare la piena applicazione dello Statuto.
Detta così sembrerebbe finalmente che i deputati regionali abbiamo finalmente abbracciato l’idea autonomistica della Sicilia e della “COSTITUZIONALITA'” dello Statuto.
Purtroppo è solo propaganda e forse molti dei deputati che siedono sugli scranni a Sala D’Ercole non conoscono la “carta costituzionale siciliana”, ma molti, fanno finta di non conoscerlo perché altrimenti, considerando la richiesta del fumoso centro sinistra, dovrebbero sapere che l’attuazione integrale dello statuto come da loro richiesta … comporta lo scioglimento delle province SOPPRESSE con l’art. 15, chiederebbero la ricomposizione dell’Alta Corte prevista dall’art. 24, (sabotato dalla Corte Costituzionale con una sentenza incredibile ed unica che ha modificato “INCOSTITUZIONALMENTE” lo Statuto che è parte integrante della Costituzione.
Dovrebbero sapere che la deroga inserita  nello statuto, applicando disposizioni di una legge ordinaria:  , art. 15 della legge 17 febbraio 1968, dell’articolo 15 della legge 17 febbraio 1968, n. 108, introdotto dal comma 2 dell’articolo 3 della legge 23 febbraio 1995, n. 43,” e la disposizione di cui al penultimo periodo del presente comma che “prevede l’applicazione anche in deroga al numero dei Deputati stabilito dal citato articolo 3 dello Statuto, è palesemente illegittima. 
Allora di che cosa parlano i signori deputati? Di nulla, come al solito e facendo solo propaganda politica.
C’è qualcuno in Sicilia che crede che la casta siciliana pensi davvero agli interessi della Sicilia?

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