lunedì, Novembre 25, 2024
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Trapani. No a rifiuti in discarica. Pretestuose le motivazioni di Belice Ambiente

“Le pretestuose motivazioni che Belice Ambiente pone per impedire al Comune di Trapani di scaricare i propri rifiuti e quelli di altri otto Comuni sta determinando un’emergenza ambientale nel nostro territorio, con conseguenze gravissime. Le richieste di Belice Ambiente sono chiaramente di natura ostruzionistica: fanno rilievi e campionature sui rifiuti che provengono da Trapani e che vengono regolarmente trattati presso l’impianto di riciclaggio e non si pongono il problema invece per i rifiuti provenienti da tutti gli altri Comuni dell’ATO TP2 e da Marsala, che non subiscono alcun tipo di trattamento; chiudono l’impianto alle 14.00, sapendo benissimo che, in tal modo, è impossibile riuscire a giungere per tempo alla discarica da parte dei Comuni che effettuano il trattamento all’impianto di riciclaggio. E’ un atteggiamento inaudito, che viene perpetuato nel silenzio e nel disinteresse di tutti. Ho investito della questione il Prefetto, evidenziando i problemi che si stanno determinando, ed il Presidente della Provincia”. Lo afferma il Sindaco di Trapani, Girolamo Fazio, in merito alle problematiche legate all’emergenza rifiuti di questi giorni. Fazio evidenzia poi che “già vengono frapposti ostacoli in presenza di un’ordinanza, tra qualche giorno, se la discarica di Borranea non dovesse riaprire, si determinerà certamente una gravissima emergenza ambientale, poiché i Comuni che conferiscono a Borranea non sono nelle condizioni di portare i rifiuti a Siculiana”.
Com’è noto l’attività di abbancamento dei rifiuti presso la discarica di Borranea è stata sospesa momentaneamente dalla Regione, essenzialmente per il fatto che la stessa viene utilizzata per stralci funzionali e non è stata realizzata interamente prima di entrare in esercizio. Una tesi non condivisa dal Comune, che, oltre a sottolineare come l’autorizzazione concessa non vieti l’utilizzo per stralci funzionali, evidenzia la necessità di tale scelta, per evitare rischi per la salute pubblica e di inquinamento ambientale: “La scelta di utilizzare la discarica per stralci funzionali – spiega il Sindaco – è obbligata e necessaria e determinata anche dal fatto che per ottenere l’autorizzazione dalla Regione abbiamo dovuto attendere ben due anni e mezzo”.
Fazio fa la cronistoria della vicenda, anche per fare chiarezza: “Da quello che ho letto e sentito in questi giorni – afferma – mi pare che ci sia un po’ di confusione. Sembra quasi che l’emergenza sia stata determinata dal Comune di Trapani, quando invece non è così”. Il Sindaco spiega che “il Comune, proprietario della discarica e dell’impianto di riciclaggio, dà la possibilità ad altri otto Comuni del territorio di smaltire i propri rifiuti a Borranea, con ciò contenendo decisamente i costi ed esentandoli, di fatto, da ogni tipo di responsabilità in ordine alla gestione. Fino ad alcuni mesi fa veniva utilizzata per l’abbancamento dei rifiuti la vasca G ed il Comune, in previsione dell’esaurimento di questa vasca, programmando per tempo, aveva chiesto l’autorizzazione per la realizzazione di un’altra vasca. Abbiamo aspettato due anni e mezzo per avere l’autorizzazione dalla Regione e nel frattempo la vasca G si è esaurita anzitempo, a causa del fatto che presso la vasca sono stati conferiti i rifiuti di altri Comuni (Alcamo e Marsala), risolvendo, in tal modo, l’emergenza rifiuti che rischiava di determinarsi nei territori di quei Comuni. Per evitare l’emergenza ed i rischi per la salute pubblica che si sarebbero determinati a causa della saturazione della vasca G, ottenuta l’autorizzazione A.I.A., si sono iniziati i lavori e, esaurita la vasca, si è cominciato l’abbancamento dei rifiuti nella parte della vasca H in corso di realizzazione. Così facendo è stato scongiurato ogni rischio di inquinamento ambientale e per la salute pubblica. A novembre scorso la discarica è stata posta sotto sequestro, a seguito di un sopralluogo effettuato, oltre che dalla Guardia di Finanza, da un funzionario dell’ARPA che ha, a nostro parere in maniere del tutto discutibile, ipotizzato che il modus operandi del Comune, cioè l’utilizzo della discarica per stralci funzionali, avrebbe potuto determinare un presunto inquinamento ambientale, perché in caso di copiose piogge, i rifiuti si sarebbero potuti riversare nella parte di vasca ancora non realizzata e, dunque, non impermeabilizzata. La magistratura, in presenza di tale ipotesi, è doverosamente intervenuta, ma ha anche valutato con grande serietà i rischi che avrebbe determinato la chiusura della discarica. Così ha autorizzato l’abbancamento dei rifiuti nella parte di vasca realizzata, previa realizzazione di alcuni piccoli accorgimenti e cioè l’innalzamento di un muretto che separa la parte utilizzata da quella che si sta realizzando. La magistratura, in questi mesi, ha anche, di volta in volta, autorizzato i lavori che sono in corso a Borranea per il completamento della vasca. Grazie alla scelta del Comune di utilizzare la parte della discarica realizzata e di provvedere nel frattempo ai lavori per il completamento della vasca, si è finora evitato un gravissimo danno ambientale e si è garantita la salute dei cittadini. Ora la sospensione dell’attività da parte della Regione non è determinata da irregolarità gestionali, tant’è che, nel corso del sopralluogo eseguito ieri, non è stata evidenziata alcuna irregolarità e sembra sia stato escluso qualsiasi rischio di inquinamento ambientale. Il problema è ancora legato alla possibilità o meno di utilizzare la vasca per stralci funzionali. Credo che, in assenza di un divieto in tal senso nell’autorizzazione A.I.A., ci si debba rendere conto della gravità della situazione che si determinerebbe chiudendo la discarica di Borranea nei territori di ben nove Comuni della provincia, i quali si ritroverebbero costretti a lasciare i rifiuti per le strade. L’utilizzo della discarica di Borranea per stralci funzionali e l’attività costante e continua del Comune ha evitato finora che le nostre strade finiscano come quelle della Campania. Credo sia opportuno riflettere su questi aspetti, perché con la salute della gente non si può scherzare”.

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