Quando il 25 febbraio del 2008 apprendemmo che erano stati ultimati i lavori di ristrutturazione della Real Cantina Borbonica pensammo che finalmente era in corso un recupero della nostra identità ed una rivalutazione culturale dell’epoca borbonica in Sicilia.Ci sbagliavamo.
La cantina sarà destinata ad ospitare un non meglio specificato “Museo delle tradizioni storiche, culturali e agricole”.
Secondo il Comune di Partinico e come scritto sul verbale del concorso: “la Cantina sarà rivolta ad un pubblico giovane, accogliendo quei valori dinamicità, innovazione e freschezza utili a far distinguere la Real Cantina Borbonica di Partinico nell’affollato panorama dell’offerta culturale a scala regionale e nazionale”.
Il risultato? Un museo di arte moderna con un insegna da Wine Bar, d’altronde i loghi arrivati nelle prime tre posizioni sono eloquenti.
Continuiamo a leggere nel bando – le applicazioni proposte indicano una direzione compositiva di notevole originalità, apertura e flessibilità – e poi ancora – l’uso delle iniziali della Real Cantina Borbonica in una chiave di elegante modernità si è rilevato estremamente efficace.
Insomma, un continuo ripetere di termini come “originalità”, “modernità”, parole accattivanti ma che hanno poco a che fare con la Tradizione…
Probabilmente al Comune di Partinico ed i componenti della Giuria, non si sono resi conto che la Cantina Borbonica non può essere una cosa moderna, ne può rivolgersi ad un pubblico “moderno”, ma deve assolutamente essere una pietra miliare del passato della Sicilia, in questo caso dell’epoca borbonica, per farla conoscere, perchè ancora oggi quell’epoca non è apprezzata.
A cominciare dal simbolo della Cantina che è stato stravolto da questo concorso, probabilmente i Signori che hanno organizzato il bando, non sanno che la Real cantina Borbonica di Partinico, un “logo” ce l’ha già, e probabilmente una volta era posizionato all’ingresso dell’edificio, come tutte le residenze reali d’altronde.
da CDS/