Tra i 390 Comuni della Sicilia, che potrebbero essere oggetto di nutrite indagini sulla stato di salute di ogni loro singola macchina amministrativa, non può sfuggire Francofonte (SR). L’apparato burocratico di questo Comune è ormai al collasso e non riesce a produrre atti di particolare consistenza o rilevanza produttiva.
Nonostante gli appelli lanciati e le pressioni messe in campo da qualche movimenti politico locale e dalle forze sindacali interne, per portare l’attenzione sullo squilibrio in cui versa l’establishment comunale, l’amministrazione comunale fa orecchio da mercante e volta pagina prima ancora di avere aperto il libro.
Va detto, poi, in verità che il sindaco di questo comune, poggia ogni sua performance sulla inconsistenza politica amministrativa dei componenti della sua Giunta, ciascuno dei quali è stato messo, con grande sagacia e determinazione, al posto giusto, solo per eseguire ordini e senza diritto di parola.
La stessa cosa accade ai funzionari/dirigenti del Comune, scelti accuratamente sulla scorta di curricula ben nutriti, costruiti sulle esigenze “amministrative e politiche, dopo essere stati ben assestati ciascuno in ogni settore amministrativo, finalmente la macchina amministrativa si mette in moto, ma con risultati scarsi, insoddisfacenti ed al limite della preoccupazione per le sorti della città. Ogni settore economico dell’amministrazione è sapientemente sotto “controllo politico ed amministrativo” del sindaco.
Così accade, anche, che qualcuno di essi riesce prima a fare eleggere la propria figlia al consiglio comunale con oltre 200 voti di preferenza – e qui vien da chiedersi come faccia un impiegato comunale a raccogliere tanti voti per la figlia, il cui mestiere però è quello del … precario nel vicino Comune di Carlentini – e poi viene persino nominata assessore!. Se la matematica classica non è un’opinione, l’equazione può magari avere un suo assunto.
E cosa dire del Comandante della polizia municipale che appare distratto davanti al programma quotidiano della viabilità convulsa e disordinata e di un piano viario oramai troppo necessario per essere ancora inapplicato, del mercato settimanale senza regole, dell’abusivismo edilizio diventato la principale occupazione dei francofontesi, dell’esercizio del commercio senza controllo, insomma è spettatore del più elevato degrado degli ultimi vent’anni.
E poi, il settore finanziario, altra culla di inefficienza che si nutre dello sperpero del denaro pubblico, anche qui non è difficile registrare una scarsa programmazione ed una certa sproporzione tra i costi ed i ricavi della pubblica amministrazione.
Si capisce, non è facile combattere l’elusione e l’evasione tributaria in un comune di appena 12.000 anime!, tuttavia, c’è ancora qualche servizio che funziona, nonostante le diverse difficoltà legate alla scarsità di investimenti e di risorse, la maggior parte delle quali è destinata alle feste di piazza e di quartiere e, anche qui, a qualche tetta brasiliana estiva.
L’anno scorso Francofonte infatti, ha avuto il suo record di impertinenza, proprio quando al passaggio del simulacro della Madonna della Neve (patrona della città) nella piazza centrale, alcune belle ballerine seminude danzavano sul palco li allestito. Sulle spalle del cittadino, povero contribuente, grava però un fardello di debito pubblico di quasi 6 milioni di euro, a causa dei soliti mutui accesi con la cassa depositi e prestiti. Ma saranno stati così necessari? Tutto questo accade in un comune in cui lavorano, si badi bene, 99 dipendenti a tempo indeterminato e 45 precari soggiogati dal cappio della politica, in un contesto burocratico costruito su ben 10 settori comunali con a capo 10 (diconsi dieci) dirigenti lautamente foraggiati con una indennità di posizione, pro capite, di poco meno di 10 mila euro l’anno, oltre allo stipendio ed accessori vari. Per non dire dello stupro al bilancio comunale, nel quale vengono mensilmente dilapidate somme per contratti di collaborazione con personale esterno, destinato all’ufficio tecnico, ai servizi sociali e a quello degli affari legali.
In questo mondo di Francofonte, chi ha l’ardire di ribellarsi, annotare o consigliare, è destinato malamente a fare una brutta fine, essere ostracizzato e perseguito, per essere trasformato nell’oggetto dell’oscuro desiderio di un puparo, che non vuol capire il sentimento di cittadinanza e non apprezza la tensione per l’innovazione della pratica dei servizi e per la qualità dell’agire amministrativo.
Mancano la carta ed il toner per le fotocopie, i computer che vanno a rilento, la segnaletica stradale totalmente difforme ai modelli europei ed agli standard del codice stradale, i servizi non sono ancora del tutto informatizzati, l’igiene pubblica è un optional, i locali degli uffici sono inadeguati ed obsoleti? niente paura, va tutto bene madama la marchesa.
E siamo ancora all’inizio! Nel dubbio venite a fare una passeggiata dalle parti di Francofonte.
(Ennerre60)