5 dicembre 2008, storia vera … e incredibile, di un normale pomeriggio all’Ufficio Invalidi di Marsala sito in Piazza Pizzo, che i cittadini chiamano Piazza Inam.
Entri, dopo varie peripezie perché la porta è difettosa, e ti siedi in attesa che nel display del regolatore del flusso appaia il tuo numero.
Intanto, la gente va e viene lamentandosi dei soliti disservizi e della porta rotta. Ad un certo punto un bambino che dove essere sottoposto a visita chiede incuriosito perché la porta è rotta. Dalla sala una voce risponde, portando un po’ di allegria in un ambiente tetro: “la porta è rotta perché siamo all’ufficio invalidi“.
In un cantuccio nel sottoscala, tra le persone in attesa, un anziano in barella che evidentemente dove essere sottoposto a visita.
Proseguono le visite (?) con le immancabili lamentele della gente ed improvvisamente dalla stanza della commissione un urlo : barella!.
Nessuno capisce ma tra lo stupore dei presenti, i barellieri che accompagnano l’anziano, che evidentemente conoscono l’ambiente, entrano e portano a visita (?) l’anziano signore in barella ed escono dalla stanza.
Passano alcuni minuti ed ecco che dalla stanza qualche medico urla di nuovo : barella. E subito barellieri entrano e portano via il malato.
Si dirà, così è la vita e il malato è trattato né più e né meno come una “cosa”. Umanità e rispetto per l’utenza zero.
Forse i medici della commissione erano troppo stanchi per alzarsi dalla sedia e chiamare, garbatamente e per nome (o numero) la persona da sottoporre a visita.
Ma questo li giustifica?
Ma se come rispetto per le persone sembra ce ne sia poco, anche in tema di privacy siamo proprio all’anno zero. Infatti nella stanza ci sono cinque persone, tre in un tavolo e due in un altro che ricevono persone diverse. Privacy zero alla faccia delle regole e delle norme.
Ma è tutto il sistema delle commissioni e la loro funzione che oltre a questi comportamenti criticabili, è in discussione.