Un mistero impenetrabile perché a parte comunicati e descrizioni varie di questo SITR nessuno sembra finora essere riuscito a vederlo, oltre che a capirne effettivamente l’obiettivo! Una cosa sola è certa: 50 milioni di euro il costo complessivo del progetto e poi ovviamente le spese per personale, manutenzione, gestione etc.. Insommauna gallina “cibernetica”dalle uova d’oro.
Il tutto comincia a Marsala dove si scopre, per caso, che è stato assemblato realizzato un centro SIT, sottosistema del SITR (Sistema Informativo Territoriale Regionale), una sorta di catalogo online con collegamento telematico di tutti i comuni siciliani con il centro di controllo e gestione dipendente dall’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente.
E’ difficile comprendere esattamente il significato finale equiparato ai costi con il riferimento a quella sfilza di informazioni “ufficiali”che siamo riusciti a reperire e che ci presentano Il sistema Informativo Territoriale Regionale – Un progetto di innovazione per il governo del territorio. Università di Palermo (http://www.unipa.it/~mcarta/sitr_files/sitr.htm.).
Il SITR Sicilia, è finanziato con il POR Sicilia, è costato complessivamente circa 50 milioni di euro e gli obiettivi del sistema che rientra nel piano globale dell’e-government (globale ?), sono essenzialmente tre: la dimensione infrastrutturale (?), attraverso la promozione di connessioni reticolari regionali e sovra regionali (e qui c’è più di qualche dubbio).
Pompose descrizioni circa la la dimensione strategica regionale, attraverso il potenziamento della conoscenza, dell’interpretazione e dell’interscambio delle risorse locali e dei servizi territoriali (?), la dimensione strategica locale, attraverso il potenziamento dei sistemi urbani medi in un’ottica di rete e l’incremento dell’offerta di città attraverso l’erogazione di servizi ad alto valore aggiunto legati alla realizzazione della “società dell’informazione”. Ma ci riferiscono sempre che si tratta di una sorta di catasto telematico!
Leggendo le informazioni ufficiali si rileva subito che si tratta di un progetto, a questo punto dobbiamo dire solo progetto al di là che si siano attrezzati i centri – che ha il limite di costare molto ed alla fine non servire assolutamente a niente perché non integrabile con il progetto di e-government nazionale. Non è apribile né compatibile con il sistema nazionale di cui tanto si parla in questi anni.
Potremmo dire che si tratta del solito grande progetto i cui vantaggi sono difficili da capire.
Al di là della validità del progetto in Sicilia e della sua reale possibilità di funzionare, analizzando i costi notiamo che a Marsala la realizzazione del terminale è costata 120 mila euro.
Non siamo riusciti a trovare i bandi di gara per l’approvvigionamento delle apparecchiature e per il loro assemblaggio, se realizzato con ditte esterne, ma il costo ci appare spropositato ove si consideri che tutta la sala macchine del CED, sia hardware che software, è costato circa 90.000 euro, ma il CED è equipaggiato di otto server quadri-processore in rack e uno storage server da circa 2 tetrabyte), e quindi non si riesce ad immaginare cosa il Settore Urbanista abbia acquistato con 120.000 euro. Tutta l’operazione sarebbe stata seguita dal responsabile del settore Urbanistica che, non risulterebbe essere tecnico informatico.
Se tanto ci dà tanto, con 50 milioni di euro cosa avranno mai acquistato?
Se qualcuno dell’Università di Palermo oppure della Regione Siciliana ci può spiegare, le pagine del nostro giornale sono a sua disposizione.
(*) Nota: Siamo stati informati che il sito del SITR della Regione è il seguente: http://www.sitr.regione.sicilia.it/ rimangono validi tutti i dubbi e tutte le perplessità espresse nel nostro articolo.