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La truffa da € 14 milioni è la punta dell’iceberg – in un distretto sanitario spese per € 5 milioni in un solo semestre

Se in Sicilia i medici di famiglia curano anche i morti a spese del Servizio sanitario nazionale, questo è soltanto la punta dell’iceberg del “Sistema Sicilia” dove connivenze, collusioni, disattenzioni hanno permesso ha pochi, politici compresi, di realizzare un vasto bacino di affari a danno della collettività.


In Sicilia si spendono mediamente 250 milioni di euro in prestazioni specialistiche esterne alle strutture ospedaliere. Una enormità che avrebbe dovuto da tempo far aprire gli occhi a quanti hanno l’obbligo di “controllo” della spesa pubblica.   
Se solo l’assessore Russo leggesse i dati di spesa dei singoli distretti sanitari e delle ASL si accorgerebbe che la Sicilia è oggetto di una truffa di ben più vaste proporzioni e sotto il ricatto di una vasta organizzazione  che vede coinvolti molti “camici” bianchi, politici, amministrativi, dirigenti, ispettori, case farmaceutiche … e dulcis in fundo, cittadini.
Parliamo delle prestazioni intramonee (anomalia italiana) ed esterne alle strutture ospedaliere.
Se i morti assistiti sono accertati per i quali la sanità pagava l’assistenza come se fossero vivi sono  51.287, e questo ha fatto dichiarare al nostro assessore alla sanità Russo che  “E’ una delle tante falle del nostro sistema”, potrebbe significare che Russo ancora non ha realizzato la vastità del danno alla salute ed erariale che il “sistema Sicilia” produce.
E siccome sembra che oltre ai tagli non veda altro, pensiamo di informarlo noi.
La Sicilia è in piena emergenza sanitaria perché in un solo distretto sanitario di 100 mila utenti vengono effettuate:
– 310 mila analisi di laboratorio          spesa  € 1 milione
– 18.300 prestazioni cardiologiche      spesa  € 389 mila
– 30 mila prestazioni odontoiatriche    spesa € 665 mila  
– 66 mila prestazioni fisioterapiche      spesa  € 1.365.000
Questi sono solo alcuni dati del 1° semestre 2006 di un distretto sanitario siciliano a cui bisogna aggiungere circa 2 milioni di euro per altre tipologie di prestazionie per un totale di 5 milioni, e dimostrerebbero che la Sicilia è in piena emergenza sanitaria perché almeno il 50% della popolazione di riferimento risulta affetta patologie. Una situazione che renderebbe necessaria una comunicazione all’Organizzazione Mondiale della Sanità!    
Il deputato Baccini in questo marasma generale dove tutti sembrano non prendere sul serio la gravità del “sistema Sicilia” sembra l’unico ad affermare una verità scomoda, le sue parole suonano come una severa, ma tardiva, condanna del sistema: “il danno erariale non è l’unico punto di apprensione: la prima preoccupazione è l’assoluta mancanza di valori e rispetto per la vita e la salute dei cittadini”. “Ormai in alcune regioni si gioca con la pelle delle persone e a farlo sono proprio medici e direttori sanitari senza scrupoli, interessati più al denaro che al rispetto del giuramento di Ippocrate“.  
Ma l’assessore Russo pensa ancora di tagliare, tagliare e tagliare. E’ la soluzione più facile per rientrare nel budget sanitario, più difficile mettere seriamente mano sul sistema colluso e collassato della sanità siciliana. Tagliare radicalmente i rami marci, e sono tanti, è l’unica soluzione. Ma quale politico avrà mai il coraggio di fare ciò?
E’ verosimile che tutto continuerà quindi come e più di prima, e di tanto in tanto, con le poche forze di cui dispongono, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia di Stato, scopriranno lo scandalo di turno e tutti si dichiareranno stupiti e preoccupati.

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