Lasciateci parlare di crisi finanziaria. Ci hanno raccontato di tutto e di più ma alla fine penso che nessun cittadino ci abbia capito un gran che. L’unica cosa certa è aver perso denaro, punto e basta.
Allora cerchiamo di chiarire che tutto quanto succede nel mondo economico è solo speculazione, istituzionale e privata. Una collusione tra pubblico e privato che ha consentito il più grande dramma economico che la storia ricordi. Non c’è stato che può chiamarsi fuori ed affermare di non essere colpevole che è ben diverso dall’avere responsabilità.
I sistemi multinazionali creati dopo la seconda guerra mondiale e che sono falliti durante la crisi ha una ragione semplice: ognuno ha speculato, e continua a speculare. Non si tratta di errori di valutazione dei mercati o più semplicemente di incapacità. E’ stato scientificamente messo in atto un sistema speculativo internazionale che anche oggi, in piena crisi, sta operando con cinismo.
E’ ovvio anche per un non economista constatare che chi sta manovrando le leve della speculazione, abbia previsto, e non poteva essere da meno, l’intervento di denaro pubblico su cui speculare ulteriormente.
E, se guardiamo bene cosa sta succedendo tra Europa, America, FMI, Banche Centrali e quant’altro, abbiamo conferma che sono i governi sono indaffarati a trovare denaro liquido da immettere nel circuito perverso della finanza speculativa.
Dopo la riunione dell’11 ottobre, a tutti è apparso chiaro che il G-7 è solo un club di finanzieri e che ogni stato doveva cavarsela per contro proprio e la successiva riunione del 12 ottobre tra gli stati europei, è stato altrettanto evidente che “ognuno per se” e che “si salvi chi può”, ovvero ognuno salvi quello che può e secondo i propri interessi.
Bruxelles è divenuto un centro di burocrazia dove si sono accentrati i lati peggiori di ogni singolo sistema politico ed economico di ogni singolo stato membro e, anche se apparentemente ha acquisito autorità in questo ultimo decennio, ha partorito un sistema politico ed economico incapace di gestire la politica e l’economia perchè il trattato dell’Unione europea è stato pensato e realizzato per gestire la prosperità economica senza pensare assolutamente alle possibilità di crisi economiche o tensioni politiche. La soluzione di ogni problema grave alla fine viene demandato ad ogni singolo stato membro.
La CBE (Banca Centrale Europea), creata per gestire la moneta unica, ha come compito principale quello di limitare l’inflazione. Va da se quindi che appare evidente che la BCE non è in grado di intervenire nella crisi finanziaria perché, al di là che non tutti gli stati utilizzano l’euro, e di conseguenza hanno interessi diversi, non ha le strutture ed il personale per poter intervenire come stanno facendo le banche centrali di altri paesi, Gran Bretagna compresa.
Manca cioè il potere politico reale nella comunità europea.
Paradossalmente la crisi finanziaria mondiale ha messo a nudo l’inconsistenza del progetto UNIONE EUROPEA.
L’Unione Europea è solo un carrozzone costoso ed inutile che fa comodo all’establishment politico per avere maggiori visibilità e passerelle internazionali. I veri centri di potere sono da sempre nelle singole capitali quali Berlino, Roma, Parigi, Londra, ecc..
Se ci fosse veramente unione politica e finanziaria non esisterebbero le ambasciate europee.
Gli stati uniti sono un paese composto da 50 stati ed hanno un solo governo federale. L’Europa è un insieme di stati che conta zero e sottomesso all’autorità di ogni singolo stato.