La commissione parlamentare alle Attività produttive ha esitato favorevolmente il disegno di legge approvato dalla giunta regionale che reca le misure urgenti per rilanciare il settore ittico e fronteggiare l’aumento del carburante.
Soddisfatto, l’assessore Di Mauro ha dichiarato: “Tutte le imbarcazioni diverse da quelle adibite alla pesca a strascico e a volante potranno effettuare un fermo temporaneo di 30 giorni e usufruire di una compensazione economica a favore delle imprese e dei marittimi imbarcati. Non appena il ddl sarà legge concorderò immediatamente con le associazioni di categoria interessate, in sede di consiglio regionale della pesca, le date del fermo biologico e solleciterò lo snellimento delle procedure amministrative per l’erogazione delle risorse”.
“E’ una risposta immediata – ha detto l’assessore – a uno stato di crisi fortissima della marineria siciliana. Emergenza resa ancora più critica dagli ulteriori effetti negativi del recente provvedimento adottato dal Consiglio dell’Unione europea, che farà scattare, dal prossimo mercoledì fino al 15 novembre, anche il divieto di pesca del pescespada per proteggere questa grande risorsa ittica dal depauperamento delle forme giovanili. E la Sicilia, rispetto al resto d’Italia, è la regione in cui viene più praticata la pesca di questa specie”.
Per l’anno finanziario 2008, il disegno di legge stabilisce un fondo di aiuti in regime ‘de minimis’ pari a circa 12 milioni e 500 mila euro, comprensivo degli oneri da corrispondere alle capitanerie di porto.
La compensazione sarà rapportata ai parametri economici stabiliti per l’applicazione del fondo europeo (Fep): a ciascun membro dell’equipaggio, che risulta imbarcato dalla data di inizio dell’interruzione tecnica, sarà garantita una indennità giornaliera pari al minimo monetario previsto dal contratto nazionale di lavoro del “marinaio”; agli armatori sarà assicurato un contributo per il pagamento degli oneri previdenziali e assistenziali degli imbarcati, da versare ai relativi istituti.
L’assessore, inoltre, ha ritenuto “opportuno compensare con la stessa legge le spese sostenute dagli armatori per il funzionamento e la manutenzione del sistema di localizzazione satellitare blue box, la cui installazione è stata resa obbligatoria dai provvedimenti destinati alla sicurezza a bordo”.
Alle imprese che sono tenute all’uso obbligatorio del blue box, previa autorizzazione dell’assessore alla Cooperazione, potrà essere concesso un contributo una tantum fino al limite di 1 milione di euro, per la copertura parziale delle spese di gestione del servizio.